30 gen 2010

La Freccia Azzurra, colpisce il cuore di bambino

Quanto è antipatico quello Scarafoni, vero?
Pulcioso che specula su ciò che di più caro hanno a Natale i bambini, i sogni! Ah, che pernacchie si è preso, tutte le volte, senza pietà, dai miei figli alla fine, quando rincorre con affanno i soldi che si spargono per la strada.
La Freccia Azzurra (Enzo D'Alò, 1996) è uno dei cartoni d’atmosfera più magici che abbia visto, discreto e intimo, così vicino al cuore onirico dei bambini. Sì, colpito al mio cuore di fanciullo dal dardo turchese ho riprovato l’emozione magica del Natale così come la provavo, nell’attesa, da bambino.

Scarafoni (la voce è di Dario Fò) è un commerciante di giocattoli, un palancaio senza cuore che fa ammalare la Befana per mettersi in campo in prima persona all’Epifania e vendere i giocattoli ai soli bambini abbienti. Ruba la magia della festa e sarà punito.
Francesco si incanta davanti alla vetrina del negozio per un trenino azzurro, la Freccia Azzurra, lui orfano di un ferroviere. Quanto vale per lui quel giocattolo?

Il cartone è da vedere, anche se le feste sono passate: seguite i giocattoli che nella notte innevata girano per le strade al seguito del trenino per ovviare all’assenza della Befana ammalata e recapitare se stessi ai bambini che sognano nella città assopita.
Il film ha momenti delicati e ammalianti, sottolineati da voli di fantasia e dalle musiche di Paolo Conte. Anche qui la mano di D’Alò che ha saputo trarre l’incanto della fiaba di Gianni Rodari - da cui la storia è tratta – mantenendone i significati: solidarietà, importanza del gioco.

15 gen 2010

Un anno in pochi attimi



Avete mai pensato di premere il tasto rewind e poi scorrere velocemente in pochi attimi la vostra vita?

2 gen 2010

Tu sei unico e speciale! Tutti lo siamo...

"Tu sei unico e speciale!"
E' così, ma quante volte ci ricordiamo di esserlo? Quante volte ci hanno fatto sentire così durante la nostra infanzia e anche in seguito?
Oggi ci sentiamo speciali?
Guardiamo i bambini, guardiamoli davvero e scopriamo la loro unicità. Rispettiamola.
Invitiamoli a cercare le proprie qualità, a valorizzarle, ad accettare i propri limiti, a non arrendersi. Questo accrescerà un aspetto fondamentale nella vita di ogni persona: l'autostima.
E invitamoli anche a dichiararsi, a spendersi, per sè e per gli altri. A non chiudersi in un mutismo egoistico ed autoreferenziale. Proteggiamo dalla deriva dell'avere e del sembrare, solo chi saprà essere se stesso, infatti, godrà appieno de tesori della vita.

Tutti siamo speciali, ricordiamoci di dire ciò che proviamo a chi amiamo.



Se volete trasmettere il link a questo post fatelo: assomiglia ad una banale catena di S. Antonio, in fondo è un passaparola con un buon consiglio dentro.