30 dic 2010

Videogiochi 3D, quanto sono pericolosi?

Il Game Boy prima, il DS negli ultimni anni, quella consolle portatile che tiene incollati i bambini alla sedia al ristorante, in macchina... l'avete sicuramente presente.
Il 26 febbraio in Giappone e a marzo nel resto del mondo, sarà lanciata la nuova versione, Nintendo 3DS - che permette una visione tridimesionale senza l'uso degli occhiali appositi -.  
Ma prima ancora di allora, Nintendo ha una cosa da dire a proposito della sua nuova versione della consolle e lo scrive sul suo sito: in sostanza i bambini dai 6 anni in giù devono giocare solo in modalità 2D (selezionabile) poiché esporre gli occhi a immagini in 3D per un lungo periodo può avere effetti negativi sulla loro vista, che è in fase di sviluppo. Nintendo suggerise comunque a tutti di  non abusare della console, suggerendo una pausa ogni 30' di gioco.

Un avvertimento che fa riflettere. In sostanza l'uso di queste macchine rischia di essere pericoloso se l'uso è prolungato. E l'uso, ahimè, per esperienza, è prolungato in molti casi.
Ma la riflessione è anche un'altra: la usano bambini sotto i 6 anni? Genitori, questo è davvero normale?
Lasciare un bambino di 5 anni incollato ad una sedia, immerso in un mondo virtual e asociale?

29 dic 2010

Minzolini, fosse coerente...

La giornalista Tiziana Ferrario vince la causa che la opponeva alla RAI e dovrà essere reintegrata nelle mansioni di conduttrice del Tg1 delle 20 e di inviata speciale per grandi eventi, incarichi dai quali era stata sollevata dall'ineffabile Augusto Minzolini,  che reclamava - e insiste nel farlo - il diritto di dare al Tg1 volti nuovi (ma non si capisce se uno è bravo perché lo si debba cambiare).
Per il giudice la scelta configura invece una "grave lesione della sua professionalità per motivi di discriminazione politica a seguito dell'opposizione della stessa giornalista alla linea editoriale del direttore Augusto Minzolini". Con la Ferraio vennero rimossi nella primavera scorsa, casualmente, altri giornalisti che non firmarono la famosa lettera favorevole a Minzolini.

Tiziana Ferrario è uno dei volti storici del giornalismo televisivo, oltre a presentare il Tg1 per la stessa testata stata inviato speciale in molte regioni "calde" del pianeta (Afghanistan, Medio Oriente, Iraq, Darfur...); è Consigliere nazionale dell'Ordine dei giornalisti,  membro del Direttivo della sezione italiana di "Reporters sans frontières", Cavaliere dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana.
Nell'aprile 2010, quando venne rimossa, i consiglieri di minoranza del CdA Rai parlarono esplicitamente di epurazione:
"Ormai è evidente che al Tg1 è in corso una vera e propria epurazione dei giornalisti che non hanno firmato la lettera in favore del direttore. La settimana scorsa era toccato al caporedattore Massimo de Strobel, oggi Minzolini ha annunciato al comitato di redazione che sono stati sollevati dal loro incarico di conduttore Tiziana Ferrario, Paolo Di Giannantonio e Piero Damosso, tutti professionisti che hanno contribuito a scrivere la storia di quella che un tempo è stata la più importante testata televisiva".
L'epuratore.
L'epuratore è il criticatissimo Augusto Minzolini. Di lui ricordiamo che in passato si propose - forse perchè gli faceva comodo per emergere - come giornalista d'attacco anche sulla vita privata dei politici.
"La distinzione fra pubblico e privato è manichea: ripeto, un politico deve sapere che ogni aspetto della sua vita è pubblico. Se non accetta questa regola rinunci a fare il politico".
Nel tempo deve esseresi opportunamente ricreduto tuttavia. Almeno da quando è stato messo a fare il direttore del Tg1 compiacente alla maggioranza di governo. Nell'estate 2009 Minzolini oscura al TG1 le notizie dell'inchiesta della procura di Bari relative ai ben noti e provati scandali sessuali che vedono Berlusconi a Villa Certosa e Palazzo Grazioli in compagnia di escort.
Minzolini si difende dicendo che il suo Tg1 non pubblica notizie fondate solo sul gossip.

No? Ha per caso cambiato idea allora Minzolini rispetto al passato?
Così è.
A metà degli anni '90 si inizia a parlare di «minzolinismo», neologismo inteso come forma di giornalismo che si basa sulla raccolta di dichiarazioni anche informali di uomini politici, senza alcuna verifica delle informazioni raccolte. (Wikipedia)
22 marzo 1994, la Stampa. Minzolini pubblica un articolo in cui risulta una dichiarazione di Luciano Violante, - che era presidente della Commissione Antimafia - , nella quale Alberto Dell'Utri, fratello di Marcello Dell'Utri, amicone tuttofare di Silvio Berlusconi, risulta coinvolto in una inchiesta sul capomafia Nitto Santapaola. Violante smentì, querelò Minzolini, ma dovette dimettersi (altri tempi e altro spessore vero Berlusconi?). Ma veniamo al punto: Minzolini rivelò poi che l'intervista per la parte sulle dichiarazioni di Violante su Dell'Utri, mai c'era stata, era "frutto di impressioni soggettive determinate da un malinteso all'interno di una conversazione su altro soggetto".

Minzolini fosse coerente, si ripulirebbe e si censurerebbe da sè.

27 dic 2010

Il magazzino di Babbo Natale

Foto via Boston.com
Non sarà poetico, anzi, non lo è affatto. Ma se ancora un briciolo della immaginazione infantile alberga nei vostri cuori, allora questo è peggio, è una violenza, un tradimento: Babbo Natale e gli gnomi che confezionano uno ad uno i regali per i bambini di tutto il mondo?
Ecco dove stavano probabilmente i vostri regali fino a poche ore fa: in uno dei magazzini di Amazon (questo è quello di Amazon.co.uk di Swansea, Galles, il più grande nel Regno Unito).

25 dic 2010

Cos'è la libertà


Ho la mia libera volontà
ma entro certe limitazioni
Non posso desiderare per me stesso
mutazioni illimitate
Non posso sapere cosa sarei
se non fossi io
posso solo immaginarmi...


Una sublime poesia in musica racconta della nostra libertà...





Free will and testament
Given free will but within certain limitations,
I cannot will myself to limitless mutations,
I cannot know what I would be if I were not me,
I can only guess me.

So when I say that I know me, how can I know that?
What kind of spider understands arachnophobia?
I have my senses and my sense of having senses.
Do I guide them? Or they me?

The weight of dust exceeds the weight of settled objects.
What can it mean, such gravity without a centre?
Is there freedom to un-be?
Is there freedom from will-to-be?

Sheer momentum makes us act this way or that way.
We just invent or just assume a motivation.
I would disperse, be disconnected. Is this possible?
What are soldiers without a foe?

Be in the air, but not be air, be in the no air.
Be on the loose, neither compacted nor suspended.
Neither born nor left to die.

Had I been free, I could have chosen not to be me.
Demented forces push me madly round a treadmill.
Demented forces push me madly round a treadmill.
Let me off please, I am so tired.
Let me off please, I am so very tired.

Robert Wyatt.Sperimentatore geniale, poco conosciuto dal grande pubblico, ex batterista dei Soft Cell, protagonisti della scena di Canterbury (progressive rock UK), poi divenuto tastierista a causa di un incidente che da decenni lo costringe su una sedia a rotelle. Musicista e poeta cerebrale, impegnato, mente e cuore aperti capaci di rivelare intimi stati d'animo, ora pesantissimi ora soavi. Un maestro.
Due album su tutti: Rock Bottom (Thirsty Ear, 1974) e Shleep (Thirsty Ear, 1997). Ascoltateli.

23 dic 2010

22 dic 2010

Fa freddo: c'è un naso rosso... contro l'indifferenza!

Miloud Oukili con i ragazzi di strada di Bucarest
Amici, vi chiedo di dedicare pochi istanti del vostro tempo per leggere queste righe.
"Un naso rosso contro l'indifferenza" è l'iniziativa di solidarietà con cui l'associazione Parada Italia presta aiuto ai ragazzi di strada di Bucarest. Quelli immortalati nell'omonimo film, il lungometraggio di Marco Pontecorvo che racconta la cruda storia vissuta da Miloud Oukili, un giovane clown franco-algerino, che ha portato nei sottosuoli di Bucarest - dove vivono in condizioni durissime questi ragazzi - la sua arte, disvelando così al mondo questa realtà.

Cosa fa Parada.
La mission di Parada Italia è dare sostegno e strumenti d’intervento per garantire un futuro ai bambini e giovani di strada. Parada, inoltre, cerca di coinvolgere la società civile tutta affinché diventi portavoce dei valori quali il rispetto e l’apertura alla diversità, che sono alla base della nostra filosofia. Opera attraverso una rete capillare di volontari su tutto il territorio nazionale, i quali organizzano  progetti personalizzati, esperienze artistiche residenziali, laboratori artistici, tournée: ogni anno circa 20 città, 100 scuole, 150 famiglie e 80.000 persone in Italia vengono coinvolte nel progetto.

Premio per la Pace.
Il 14 dicembre 2010 il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni all'Auditorium Gaber di Milano ha conferito a Parada Italia il Premio per la pace, perchè “impegnata da oltre dieci anni per il riconoscimento dei diritti dell'infanzia negata, a Bucarest e in Italia; l'associazione è stata tra i pionieri nell'intervento a favore dell'infanzia emarginata di Bucarest, con il merito di aver fatto conoscere all'opinione pubblica internazionale la situazione dei bambini di strada rumena, attraverso la campagna Un naso rosso contro l'indifferenza”.

Emergenza freddo
In questo freddo Natale i ragazzi che ancora sono in strada a Bucarest hanno bisogno di aiuto.
Con altre associazioni Parada si sta attivando per distribuire generi alimentari, coperte e vestiti. Ma i fondi a disposizione sono scarsi: serve aiuto!
Vi chiedo di pensare ad una donazione. Potete fare un bonifico o un versamento a Parada:
- bonifico bancario intestato a Parada Italia c/c 117354 di Banca Etica 
IBAN IT22 X050 1801 6000 0000 0117 354 
ABI 05018 CAB 01600 CIN X 
intestato a Parada Italia
- versamento C/C postale c/c postale n. 70746839 intestato a Parada Italia
Il bel video che in pochi minuti descrive questa storia di solidarietà:




 Altre informazioni: www.parada.it

21 dic 2010

Arresto preventivo, in alcuni casi ci vuole!

Pippo Franco, vecio tronista o...?
Sebbene Maurizio Gasparri non sia considerato il "pensatore fino" del Pdl, bisogna riconoscere che questa volta, proponendo l'arresto preventivo per chi si ritiene possa delinquere, ci ha azzeccato.
La proposta potrebbe avere benefici effetti deterrenti, un po' come la patente a punti.

Riflettiamo.  Supponiamo che abbiate fondati e pesanti sospetti e anche qualche prova (esempio, intercettazioni) che una persona a voi nota possa essersi macchiato di alcuni reati, ad esempio:
  1. Rapporti occulti con società svizzere
  2. Traffico di droga
  3. Falsa testimonianza
  4. Tangenti alla Guardia di finanza
  5. All iberian finanziamento illecito al PSI
  6. Falso in bilancio aggravato All Iberian 
  7. Falso in bilancio Lentini
  8. Falso in bilancio Medusa cinematografica
  9. Falso in bilancio nell'acquisto dei terreni di Macherio
  10. Concorso in corruzione in atti giudiziari  Lodo Mondadori
  11. Corruzione SME 
  12. Spartizione pubblicitaria Rai-Fininvest
  13. Tangenti fiscali sulle pay-tv
  14. Stragi del 1992-1993
  15. Concorso esterno in associazione mafiosa
  16. Diffamazione aggravata dall'uso del mezzo televisivo
  17. Violazione della legge antitrust, frode fiscale, riciclaggio di denaro - Telecinco
  18. Corruzione funzionario rai  Saccà
  19. Riciclaggio e fondi neri compravendita diritti televisivi
  20. Abuso d’ufficio voli di Stato
  21. Indebite pressioni su Agcom
  22. Evasione fiscale e reati tributari
Salvato da prescrizioni, amnistie e lodi vari, nel timore comunque che possa compiere anche uno solo di questi reati, uno così non lo arrestereste preventivamente?

19 dic 2010

La vita comincia a 46 anni

Cari amici del baby boom, oramai over 40 quindi, sarà per il calo dei consumi da diffusa sfiducia e depressione, sarà perché tanto anche le ricerche scentifiche si rincorrono a smentirsi, sarà perché c’è sempre bisogno di una spintarella… ma la notizia che aspettavamo, noi bambini (mai) cresciuti, che giocavamo a macchinine all’inizio degli anni 70, e poi a Subbuteo e che negli anni 80 ci siamo bevuti la Milano da bere guardado quella certa tv che ha corrotto un intero paese (come ha detto recentemente… uno che l’ha fatta, paolo Bonolis!)… noi insomma, beh la notizia che se non ci rilancia almeno ci conforta, ecco quella, è arrivata.

“La vita comincia a 46 anni. È quella l'età del più profondo scontento: poi si risale”. 
L’ho letto sul Corriere che l’ha letto sull’Economist, che ci dedica addirittura la copertina del numero doppio di Natale. In sostanza alcuni studiosi sono giunti a disegnare la curva della felicità dell’ìuomo nel corso della sua vita, e questa è una parabola ad U: da piccoli siamo al top, poi il benessere emotivo cala e torna a ricrescere – a 46 anni - fino ad arrivare ad una sorta di climax estatico durante gli anni della tarda età.
In realtà gli articoli non forniscono grandi evidenze scientifiche. Una è lo studio di David Blanchflower di Dartmouth College, che ha studiato i dati provenienti da 72 Paesi del mondo. Il punto più basso del benessere personale varia da nazione a nazione, gli svizzeri vi arrivano a 35 anni, gli ucraini a 62 e la media è 46 anni. Obiettiamo che la crisi di mezza età non avrebbe bisogno di queste evidenze perché evidente lo è già: non avete amici o parenti maschi over 40 scappati con una 25enne e partiti per qualche nuova avventura lavorativa o hobbistica?
Bene. Consoliamoci. Cito: “Quando i giovani guardano agli anziani pensano che è terrificante sapere di essere vicini alla fine della vita”.

Cosa hai intenzione di fare, ora?!

Ovvero, dei buoni propositi.

Se vuoi avere successo nella tua vita, ricorda questa frase: "Il passato non è uguale al futuro. se hai fallito ieri, o oggi, o un momento fa; o in tutti gli ultimi sei mesi, o negli ultimi sedici anni, o negli ultimi cinquanta anni della tua vita, non significa nulla... la questione è: cosa hai intenzione di fare, ora?!" (Anthony Robbins)
Gli ultimi gironi dell'anno sono i giorni dei buoni propositi, dei "farò" o, peggio, dei "vorrei fare". Meglio alzarsi sulla punta dei piedi e guardare lontano, ma cominciare subito a fare.

17 dic 2010

Danza lenta

Hai mai guardato i bambini in un girotondo?
O ascoltato il rumore della pioggia
quando cade a terra?
O seguito mai lo svolazzare
irregolare di una farfalla?
O osservato il sole allo
svanire della notte?
Faresti meglio a rallentare.
Non danzare così veloce.
Il tempo è breve.
La musica non durerà.
Percorri ogni giorno in volo?
Quando dici "Come stai?"
ascolti la risposta?

12 dic 2010

Evasione fiscale, chi ruba di più?

Il dilemma è sempre quello: tasse troppo alte e quindi evasione fiscale oppure troppa evasione fiscale e quindi tasse crescenti?
Arrovelliamoci ma i nuovi dati, nel frattempo, sono sconfortanti: l’evasione fiscale in Italia è in crescita del 10,1% nel 2010 e siano al primo posto in Europa con il 54,5% del reddito imponibile evaso, per un totale di somme sottratte all'erario pari a 159 miliardi di euro l'anno (dati: Krls Network of Business Ethics - Contribuenti.it).

Le aree in cui l’indagine ha suddiviso l’evasione fiscale sono 5: evasione delle società di capitali, economia sommersa, economia criminale, evasione delle big company, evasione di lavoratori autonomi e piccole imprese.
Credete che siano le mafie e le altre organizzazioni criminali a sottrarre le maggiori risorse in termini di tasse eluse? Vi sbagliate. I massimi evasori si muovono nella economia legale. Chi evade di più?
Ecco la classifica degli evasori fiscali:
1.    industriali (32,8%)
2.    bancari e assicurativi (28,3%)
3.    commercianti (11,7%)
4.    artigiani (10,9%),
5.    professionisti (8,9%)
6.    lavoratori dipendenti (7,4%).

L’evasione è equamente distribuita in tutto il territorio della Repubblica? No, ecco la classifica della evasione fiscale delle aree geografiche:

11 dic 2010

Natale, festa immorale

Orgia dello spreco, abbuffata d’egoismi, fiera dell’inutile, celebrazione del consumismo. Ma soprattutto parata della menzogna e dell’ipocrisia.

Ecco cos’è il Natale.
Niente buonismi. Siamo sinceri. Di cristiano il Natale non ha più nulla, da un pezzo, e non si affanni nessuno ad accorrere in suo soccorso, predicandone i significati e mostrando per quante persone invece è ancora e davvero una festa religiosa.
L’abete addobbato è il simbolo, Babbo natale il messaggero, i grandi magazzini il luogo della sua celebrazione.
Natale è triste nella menzogna in cui è stato trasformato. Triste perché la maggioranza delle persone si accodano per vivere un momento di consumo con la maschera della fede, che poi durante l'anno per i più finisce in soffitta.
Triste per il tardivo e opportunistico risveglio delle coscienze, che induce all’obolo facile, all’adozione a distanza, alla buona azione sotto casa. Una volta all’anno.

Non mancano on line gli esempi di quanto questa festa come quelle correlate abbiano un senso puramente materiale.
Un esempio. Santa Lucia non conosce crisi – scrive il quotidiano Bresciaoggi -. Per la festa più amata dai bambini locali non si bada a spese, si fa di tutto per soddisfare le richieste.

    "Per la festa di Santa Lucia spendiamo uno sproposito, ma è anche l'unica vera occasione in cui facciamo i regali ai nostri figli - racconta una mamma 36enne -. Quest'anno abbiamo speso circa 200 euro a testa”.
    Un’altra madre racconta: “Il budget che abbiamo messo a disposizione è di 80/100 euro a bambino, tanto poi i parenti li riempiranno di una miriade di altre cose”.

    "Abbiamo riempito di doni il sottotetto di casa - racconta un’altra mamma, insegnante 37enne -. Di solito mi occupo io di scegliere i regali ma alla fine mio marito non resiste alla tentazione e aggiunge qualcosa per cui la mattina del 13 ci troviamo letteralmente invasi dai giochi".

Un'immagine meravigliosa, che evoca in ciascuno ricordi unici e speciali. È il commento della giornalista, che tra l’altro nel suo pezzo non si risparmia di nominare questa e quella marca di giocatoli, questo e quel negozio, quasi uno spot camuffato. E poi finalmente viene al nocciolo della questione:

    Soddisfatti i commercianti, concordi nell'affermare che "la crisi c'è, ma non riguarda i bambini”.

Non è affatto una immagine meravigliosa.
Intanto in passato i regali erano unici, e non una carrettata (che in parte resterà a lungo in un armadio). Non sono affatto meravigliosi lo spreco e la rincorsa al consumo.

8 dic 2010

La musica dell'amore

(Foto di Ario Wibisono via boston.com)
La musica dell'amore. Questa immagine è stata ripresa nel villaggio di Tenganan a Bali - Bali Aga in lingua locale - nella zona est dell'isola.
Un uomo suona il suo bambù per intrattenere un bambino disabile.

7 dic 2010

Di Berlusconi la Chiesa che dice?

Don Aldo Antonelli
Cosa deve accadere perché i vertici ecclesiastici, che avocano alla Chiesa il diritto a tracciare la retta via di noi tutti, intervenendo su temi forti come la contraccezione, l’eutanasia etc, cosa deve accadere perche i più alti prelati prendano il coraggio a due mani e scarichino pubblicamente ed in maniera netta l’immorale figura del nostro Premier Silvio Berlusconi?

Come può un cattolico pensante non rigurgitare non solo dinnanzi ai comportamenti immorali del leader di un partito che si dichiara cattolico (dalle bestemmie, alle reiterate offese alle donne…) ma anche a questo assordante silenzio della Chiesa in un momento storico nel quale è palese che per ripartire è necessario ancorarsi ad un set di valori condivisi?

Questo silenzio è da tempo nel mirino di un prete, un parroco di periferia, che senza mezzi termini né timori, lancia le sue taglienti domande ai vertici della Chiesa o restituisce al mittente i tentativi miseri e viscidi dei politici opportunisti che cercano di imbalsamare a loro favore l’elettorato cattolico.
Parlo di don Aldo Antonelli, parroco di Antrosano, un paesino dell'Abruzzo, che già a luglio lanciò i suoi strali contro il Cardional Bertone, reo di avere partecipato ad una cena dalla quale, ogni buon cristiano, si dovrebbe tenere alla larga. Scrisse
Cosa ci stavi a fare tu, cardinale di Santa Romana Chiesa, in quella casa trasformata in zoo, là dove famelicano in tresche trame lupi rapaci come Geronzi, camaleonti bavosi come Casini, viscide bisce come Vespa, talpe prosseneti come Letta e, sopra tutti, la iena ridens, il corrotto corruttore per antonomasia: Silvio Berlusconi? “
Non le mandò a dire nemmeno al camaleontico e prono Bondi, restituendogli - era il 1 marzo 2006 - l'opuscolo di Forza Italia mandato anche alla sua parrocchia:
"Sono abituato a dare alle parole il loro peso per ... chiamarla onorevole dovrei coartare la mia coscienza. Ho ricevuto l’inverecondo opuscolo che lei, immagino, ha inviato a tutte le parrocchie d’Italia.
Glielo restituisco senza nemmeno sfogliarlo e le ricordo che le parrocchie non sono discariche di rifiuti né postriboli nei quali si possa fare opera di meretricio".
Recentemente poi don Aldo Antonelli ha scritto anche al cardinal Bagnasco, reggente della Conferenza Episcopale, anche qui senza nascondersi:
“Signor Cardinale,
mi rivolgo a Lei come Presidente della Conferenza Episcopale Italiana per esprimerle il mio disagio e porle delle domande.
In questi ultimi tempi si è andata ingrossando la valanga di volgarità e di oscenità che già da tempo investe il paese Italia e che sta cancellando, ogni giorno di più, ogni traccia di pudore, senso del limite, coscienza di dignità e che ha imposto un degrado dell’etica pubblica, insomma tutte quelle virtù che con fatica noi parroci cerchiamo di impiantare e tener vive nell’anima dei nostri fedeli.

4 dic 2010

Guerra, donne, vita

Agosto 1950, rifugiata sudcoreana in fuga da Pohang
Immagini di una guerra minore, quella che negli anni ’50 si compì in Corea, inedite, rese pubbliche dall'esercito e dalla marina Usa attraverso i National Archives. Una guerra che nemmeno si studia sui libri di storia, non c’è oggi motivo alcuno di scalpore.

A me la guerra fa sempre effetto. Mi turba sebbene non l’abbia mai vissuta né sfiorata. Perché la guerra è  - oltre che orrore e sofferenza - stravolgimento di ogni certezza, abitudine, legame. Tutto diventa forse.
Di tutte le immagini che ho sfogliato, ho scelto quella che più di ogni altra mi evoca la guerra. Quella che della guerra mi dà la sensazione più satura. Non è l’immagine di un fucile, di un ferito, di un filo spinato, ma l’immagine di una donna. Giovane. Una donna qualsiasi, una popolana. Una donna per tutte le donne.

Le donne nella guerra apparentemente sono l’estraneo in un mondo di forza mascolina e violenza. Sono l’altrove.
Invece per me sono il centro ferito del mondo in guerra. La guerra si consuma attorno, anormale, foriera di lutti. Attorno alla vita indifesa di una mamma, una moglie.
Madri che perdono figli, compagne che soffrono la separazione dai propri uomini, che subiscono gli oltraggi dei vincitori, che consolano soldati e tamponano ferite. Ma anche la vita che continua, magari sola, nelle retrovie o a migliaia di chilometri di distanza, nell’attesa del ritorno, nella solitudine, nell’abbraccio protettivo e consolante per i bambini senza padri per un mese, un anno o sempre.
E speranza anche, amore, rigenerazione, futuro. Vita insomma.

Marinetti  disse che “la guerra sta all'uomo come la maternità alle donne”, ma se le donne si occupassero di politica la mediazione vincerebbe sul remoto bisogno dell’uomo di risolvere la contesa con la morte.

2 dic 2010

Politica estera e affari personali di un Presidente del Consiglio italiano

Berlusconi e Putin incappucciati se la ridono
Una delle campane che abbiamo spesso sentito suonare e che ancora, incredibilmente, qualche prono accolito suona in questi giorni, è quella secondo la quale da quando c’è Silvio Berlusconi sul trono di Presidente del Consiglio l’Italia avrebbe una chiara e prestigiosa politica estera.
Fatti e illazioni dicono che le cose, tuttavia, non stanno così.

I giudizi di ambasciatori e funzionari americani su Berlusconi sono così miseri che l’unica domanda che dovremmo porci è: come fa una persona del genere ad alzarsi la mattina e ad uscire di casa senza provare vergogna?
Il signor Silvio Berlusconi, a prescindere dalla fazione politica che rappresenta (sempre peggio), è stato accusato di essere malato dalla ex moglie, per le sue attenzioni morbose verso l’altro sesso; le cronache lo raccontano come un indefesso organizzatore di festini a luci rosse e non prive di sostanze stupefacenti; altre cronache ce lo riportano intento a raccontare barzellette condite di bestemmie e che umiliano le donne; altre parlano di suoi affari poco trasparenti e di ogni sorta di violazione delle norme di legge, fino alla peggiore, ovvero la collusione con personaggi del mondo mafioso.
Le ultime rivelazioni di Wikileaks lo presentano – tornando al tema dei rapporti con i paesi esteri – come un sovrano di provincia intento a guadagnarsi in qualche modo il ruolo di importante player europeo in politica estera.
Con modalità che tuttavia stanno portando l'Italia a "sostenere gli sforzi russi di danneggiare la Nato". Sono i diplomatici Usa che lo scrivono nei loro rapporti su quella Russia che considerano "in mano alla mafia". Scelte, quelle di Berlusconi che ne minacciano la credibilità e che stanno "diventando irritanti per le nostre relazioni". Sono parole del l'ambasciatore americano a Roma Reginald Spogli.
"Purtroppo – fonte New York Times - Berlusconi tratta la politica russa come fa con gli affari domestici: tatticamente e giorno per giorno. Il suo preponderante desiderio è di rimanere nelle grazie di Putin ed ha frequentemente dato voce a opinioni e dichiarazioni che gli sono state passate direttamente da Putin". "Contatti avuti sia con il partito di opposizione di centrosinistra, Pd, sia con lo stesso partito di Berlusconi, Pdl, hanno alluso a una relazione ancora più nefanda. Loro credono che Berlusconi e i suoi intimi stiano approfittando personalmente e a mani basse dei molti accordi sull'energia tra la Russia e l'Italia. L'ambasciatore della Georgia a Roma ci ha detto che il governo georgiano ritiene che Putin ha promesso a Berlusconi una percentuale di profitto da ogni gasdotto sviluppato dall'Eni insieme a Gazprom".

Ovvero, un uomo che ha una ricchezza inversamente proporzionale alla sua statura, soprattutto morale, ancora brama di accumulare altre ricchezze, e lo fa sulla pelle degli italiani tutti.