29 dic 2010

Minzolini, fosse coerente...

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La giornalista Tiziana Ferrario vince la causa che la opponeva alla RAI e dovrà essere reintegrata nelle mansioni di conduttrice del Tg1 delle 20 e di inviata speciale per grandi eventi, incarichi dai quali era stata sollevata dall'ineffabile Augusto Minzolini,  che reclamava - e insiste nel farlo - il diritto di dare al Tg1 volti nuovi (ma non si capisce se uno è bravo perché lo si debba cambiare).
Per il giudice la scelta configura invece una "grave lesione della sua professionalità per motivi di discriminazione politica a seguito dell'opposizione della stessa giornalista alla linea editoriale del direttore Augusto Minzolini". Con la Ferraio vennero rimossi nella primavera scorsa, casualmente, altri giornalisti che non firmarono la famosa lettera favorevole a Minzolini.

Tiziana Ferrario è uno dei volti storici del giornalismo televisivo, oltre a presentare il Tg1 per la stessa testata stata inviato speciale in molte regioni "calde" del pianeta (Afghanistan, Medio Oriente, Iraq, Darfur...); è Consigliere nazionale dell'Ordine dei giornalisti,  membro del Direttivo della sezione italiana di "Reporters sans frontières", Cavaliere dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana.
Nell'aprile 2010, quando venne rimossa, i consiglieri di minoranza del CdA Rai parlarono esplicitamente di epurazione:
"Ormai è evidente che al Tg1 è in corso una vera e propria epurazione dei giornalisti che non hanno firmato la lettera in favore del direttore. La settimana scorsa era toccato al caporedattore Massimo de Strobel, oggi Minzolini ha annunciato al comitato di redazione che sono stati sollevati dal loro incarico di conduttore Tiziana Ferrario, Paolo Di Giannantonio e Piero Damosso, tutti professionisti che hanno contribuito a scrivere la storia di quella che un tempo è stata la più importante testata televisiva".
L'epuratore.
L'epuratore è il criticatissimo Augusto Minzolini. Di lui ricordiamo che in passato si propose - forse perchè gli faceva comodo per emergere - come giornalista d'attacco anche sulla vita privata dei politici.
"La distinzione fra pubblico e privato è manichea: ripeto, un politico deve sapere che ogni aspetto della sua vita è pubblico. Se non accetta questa regola rinunci a fare il politico".
Nel tempo deve esseresi opportunamente ricreduto tuttavia. Almeno da quando è stato messo a fare il direttore del Tg1 compiacente alla maggioranza di governo. Nell'estate 2009 Minzolini oscura al TG1 le notizie dell'inchiesta della procura di Bari relative ai ben noti e provati scandali sessuali che vedono Berlusconi a Villa Certosa e Palazzo Grazioli in compagnia di escort.
Minzolini si difende dicendo che il suo Tg1 non pubblica notizie fondate solo sul gossip.

No? Ha per caso cambiato idea allora Minzolini rispetto al passato?
Così è.
A metà degli anni '90 si inizia a parlare di «minzolinismo», neologismo inteso come forma di giornalismo che si basa sulla raccolta di dichiarazioni anche informali di uomini politici, senza alcuna verifica delle informazioni raccolte. (Wikipedia)
22 marzo 1994, la Stampa. Minzolini pubblica un articolo in cui risulta una dichiarazione di Luciano Violante, - che era presidente della Commissione Antimafia - , nella quale Alberto Dell'Utri, fratello di Marcello Dell'Utri, amicone tuttofare di Silvio Berlusconi, risulta coinvolto in una inchiesta sul capomafia Nitto Santapaola. Violante smentì, querelò Minzolini, ma dovette dimettersi (altri tempi e altro spessore vero Berlusconi?). Ma veniamo al punto: Minzolini rivelò poi che l'intervista per la parte sulle dichiarazioni di Violante su Dell'Utri, mai c'era stata, era "frutto di impressioni soggettive determinate da un malinteso all'interno di una conversazione su altro soggetto".

Minzolini fosse coerente, si ripulirebbe e si censurerebbe da sè.

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