28 feb 2011

Piero, dov'è la novità?

Piero Fassino vince le primarie del Pd per l'elezione del sindaco di Torino alle quali hanno votato 53mila persone e parla di "segnale di valore nazionale".
Dice poi riferendosi alla politica:
"Non è fatta solo da chi sta a Roma: soprattutto in tempi di federalismo, nella costruzione della propria classe dirigente il centrosinistra dovrebbe avere un approccio che tenga conto del fatto che ci sono in Italia postazioni strategiche al di fuori di Roma. Non a caso il sindaco di Milano è un ex ministro, come il presidente del Veneto e il governatore del Piemonte era capogruppo del suo partito alla Camera".
Inoltre:
"Aprirò un dialogo anche con Federazione della Sinistra e il nascente Terzo Polo, per verificare eventuali convergenze sul piano programmatico, con l’obiettivo di tenere conto anche delle loro esigenze".
Domanda: dove sarebbe la consistente novità? Che certi personaggi politici si siano spostati alla periferia cosa significa? Fassino non fai parte della classe politica romana del tuo partito? Perché usi il condizionale, non dipende anche da te?
Forse gli interessi da gestire anche in periferia sono rilevanti e attraenti, non mi pare che si possa dire che ci sia maggiore vicinanza alla gente e ai suoi problemi.
E poi il dialogo: a sinistra, a destra... sono i fatti a mancare, di parole ne sentiamo da decenni.

Politici amorali e Chiesa... qualche contraddizione

Da sempre, alla Chiesa interessa ciò che un governante fa per il bene comune; sui comportamenti personali il giudizio spetta solo a Dio. Se esistono reati, tocca alla legge stabilirlo; è inammissibile condannare a priori. Un politico è più o meno apprezzabile moralmente in base a quanto si impegna a vantaggio del bene comune, cioè di un popolo che viva bene e di una Chiesa che operi in piena liberta’”.
Su Berlusconi queste le parole del vescovo di San Marino e Montefeltro Luigi Negri, componente della Cei e presidente della fondazione per il magistero sociale della Chiesa.

Caro Monsignore, aggiungerei... un popolo che sia libero di professare qualsiasi religione ritenga o anche nessuna e una vita politica non condizionata da alcuna Chiesa.
Poi il Monsignore, che dicendo questo parla ai bigotti, agli stolti e agli interessati in malafede, alla sua Chiesa fa un pessimo servizio perchè usa l'inganno.

Alcune contraddizioni? A voi:
- il giudizio sui comportamenti e le scelte personali spettano solo a Dio, non sempre però perchè mi pare che su aborto, contraccezione, eutanasia, che sono scelte anzitutto personali, il Monsignore interpreti volentieri la voce di Dio per tradurla in leggi di uno stato estero, quello italiano
- se alla Chiesa interessa solo ciò che il governante fa per il bene comune, si interroghi cosa ha fatto e sta facendo il protetto Silvio Berlusconi e se il fatto che esistano decine di processi a suo carico sia solo un caso o l'espressione di una persecuzione: i giudici non condannano a priori, assolvono anche in molti casi, ma che si facciano i processi ai quali il Silvio normalmente si sottrae, lui che può (il monsignore su questo che dice?)
- un politico che bestemmia in pubblico e usa le donne come merce dimostra uno spessore morale non certo esemplare, è curioso che di questa dimensione il Monsignore non se ne curi, perchè in confessionale invece i suoi colleghi impartiscono l'assoluzione ma dopo indicazioni diverse in merito

26 feb 2011

La libertà di dire sciocchezze

Dare alla platea concetti semplici e soprattutto metterla a proprio agio superando l'ostacolo dell'indecenza intellettuale per primi, in modo che chi ascolta si senta moralmente e psicologicamente libero di fare emergere le proprie peggiori idee: questa tecnica il Cav. On. Berlusconi Silvio (noooo, ancora lui!) la usa sistematicamente, il gregge gradisce.
L'ultima sciocchezza l'ha propinata ai cattolici riformisti riuniti in congresso:
"Libertà vuol dire avere la possibilità di educare i propri figli liberamente, e liberamente vuol dire non essere costretti a mandarli in una scuola di Stato, dove ci sono degli insegnanti che vogliono inculcare principi che sono il contrario di quelli dei genitori".
Naturalmente anche un ebete sa che nessuno in Italia obbliga i genitori a mandare i propri figli in una scuola pubblica, possono mandarlo in un istituto privato.
Lo stesso ebete sa che a differenza della scuola pubblica quella privata costa, non tutti naturalmente possono permettersi questa scelta.
L'ebete se riflette un pochino comprende a grandi linee che in un istituto privato c'è una proprietà che, quella sì, ha interesse ad esprimere scelte didattiche e morali di parte, alle quali il corpo docente è tenuto ad uniformarsi, risultando la scuola de facto faziosa (nella scuola pubblica il preside non ha questa facoltà).
L'ebete, ancora lui, sa anche che molti istituti privati non hanno alcuna missione educativa ma solo economica.

Bene, l'ebete si sente meglio se al governo c'è uno come Berlusconi, che lo fa sentire cioè stupidamente a suo agio.

PS: Nelle scuole pubbliche ci sono insegnanti che vogliono convincere i ragazzi a pensare cose diverse da quelle che sono ritenute giuste a casa: intedi la tua casa di Arcore?

24 feb 2011

Libia: Pinocchio, Papi e mio zio

Pinocchio è un po' come una bandiera per noi italiani. La sua fiaba è conosciuta in tutto il mondo, commuove ed educa.
Anche Papi Berlusconi è conosciuto in tutto il mondo, la sua favola però rattrista e diseduca.
Come burattino Pinocchio vince con un netto 6 a 0, un cappotto, sull'epigono Silvio Berlusconi. Che ogni giorno che passa appare sempre più inadeguato e meno credibile come uomo politico, guai giudiziari a parte.
Oggi, parlando della questione libica con un ministro, avrebbe confessato la sua paura per le ritorsioni di Gheddafi:
    "Dobbiamo stare attenti con Gheddafi, è un pazzo. Ci ha già sparato un missile una volta, non è che ce ne tira un altro contro?"
Ma come? Non era amico tuo, da te ospitato con ogni riverenza pochi mesi fa a Roma?
Silvio Berlusconi - richiamato da Stati Uniti, Unione europea e anche Lega Araba, che gli hanno rimproverato di essere scandalosamente equidistante, senza condannare apertamente Gheddafi - solo ieri aveva sparato un'altra affermazione discutibile, mettendo in guardia l'Europa dal rischio fondamentalismo.
"Prendiamo atto con grande piacere che il vento della democrazia è soffiato in quei Paesi. Tanti giovani vogliono entrare nella modernità e armati del loro coraggio e di internet hanno dato via ai sommovimenti. Facciamo attenzione che non ci siano violenze ingiustificate e derive che recepiscano il fondamentalismo islamico".
Mio zio quando è ubriaco nel tornare a casa dall'osteria pesta cacche a tutto spiano. Politicamemnte parlando Berlusconi sembra mio zio.
Berlusconi prende atto con piacere che soffia il vento della democrazia in quei paesi con regimi  antidemocratici con i quali lui parlava serenamente d'affari fino a dieci giorni fa.
Berlusconi ammonisce i libici a cui sparano con i caccia di non lasciasi andare a violenze ingiustificate... cioè fatevi massacrare.
Bugiardo o sprovveduto? Come mi manca Pinocchio.

21 feb 2011

Il fantastico Frattini, la democrazia e Gheddafi

Franco Frattini è fantastico. Sì, fantastico.
Mi piace tantissimo perché è un elegante maestro di sci che è passato dalle gobbe delle piste di discesa a quelle della politica con grande non chalance.
Cresciuto tra gli anni '70 e '80 politicamente nel gruppo comunista extraparlamentare (avete letto bene) che si riferiva al quotidiano Il Manifesto, dove scriveva anche il simpatico Giulio Tremonti, divunuto avvocato è arrivato dove è adesso passando naturalmente anche nel partito socialista.
Frattini non è un parvenu. E’ già stato ministro della Funzione pubblica e poi ministro degli Affari regionali nel Governo Dini, è stato consigliere comunale a Roma. Oggi è Ministro degli Affari esteri .

Oggi, mentre il Nord Africa esplode in proteste represse nel sangue e la Ue all’unanimità si mobilita per condannare la repressione violenta dei moti popolari, Frattini se ne esce con una affermazione che solo uno splendido può fare:
"L'Europa non deve esportare la democrazia. Noi vogliamo sostenere il processo democratico, ma non dobbiamo dire: questo è il nostro modello europeo, prendetelo. Non sarebbe rispettoso dell'indipendenza del popolo, della sua ownership".
Ve l'avevo detto che Frattini è fantastico.
Il Ministro degli Esteri di una paese che ha partecipato alla invasione dell’Iraq per motivi umanitari, per abbattere la dittatura, che ha migliaia di soldati in Afghanistan per normalizzare e portare democrazia in quel paese, quest’uomo se ne esce con una affermazione così: cioè in Libia no, in Libia sono affari loro. In Libia non si ha traccia di dittatori: Gheddafi è solo un simpatico affabulatore, si tratta al limite di caro e pittoresco amico del suo capo, Silvio Berlusconi, gente da piano bar, innocua.

Frattini, lo sai che... amo Zelig! Ma questa proprio...

Diventare berlusconiani, per antonomasia. Ecco perchè...


Vox populi, vox dei.
Non c'è più alta verità, in una democrazia, la voce più vera è quella che viene dalla gente comune.
Macchè indagini e analisi preelettorali, spiegazioni sociologiche e politiche, ma quali esperti, ma che Michele Santoro e Bruno vespa, basta con i Gad Lerner e i con i Maurizio Belpietro e i Giuliano Ferrara! Basta!
Ridiamo voce alla base: all'elettore!

Ascoltate le sagge ed eloquenti spiegazioni di questo concittadino che ci spiega perchè diventare berlusconiani.

19 feb 2011

Irresistibili ritorni (al Pdl)

"Posso resistere a tutto - disse Oscar Wilde - tranne che alle tentazioni".
Questo aforisma ha fatto scuola e rotto gli argini che lasciano ampia libertà, se declinato il politica - agli opportunisti ed agli incoerenti.
L'ultimo transfuga che s'è lasciato ritentare si chiama Luca Belotti, veneto, da poco passato al Fli di Fini ma già pronto a ritornare nel Pdl.
Come le bandierine al vento sembrano Belotti e gli altri che nei giorni scorsi sono tornati all'ovile, grazie "all'appeal finanziario del cavaliere", secondo Giafranco Fini.
E speriamo che sia proprio per questo fine e non per ragioni politiche, perchè se così davvero fosse, come invece dice una nota dello stesso Pdl, allora ci sarebbe da dubitare pesantemente della affidabilità politica di questi signori che mollano la loro barca e poi la ripigliano dopo poche settimane, mollandone un'altra, quella di Fli, apppena varata.
Opportunisti mascherati o responsabili? E responsabili... de che?

Ecco Belotti al Congresso costitutivo di Fli di pochissimi giorni fa... ascoltate; "Noi abbiamo un grande leader, Gianfranco Fini portaci fuori dalle acque..."

18 feb 2011

Italia: il 17% della nostra economia è "sommersa"

Con il bailamme mediatico di queste ultime settimane generato dalle tensioni politiche attorno al capo di governo Cav. On. Berlusconi Silvio, molte notizie vengono fagocitate precipitando verso dai footer dei quotidiani e rischiano di passare assolutamente inosservate.
Una di queste riguarda il fisco ci rivela o una situazione allarmante. La commissione per la riforma fiscale ha fornito dati (2005) all’Istat relativi al tema "economia non osservata e flussi finanziari", il cosiddetto “sommerso”.
Che in Italia vale attorno al 17% dell'economia. Non tutte le categorie però sono ugualki e si fanno scoperte raccapriccianti: gli  "alberghi e pubblici esercizi" hanno un sommerso pari al 56,8%, maggiore del "nero" dei servizi domestici di colf e badanti (52,9%); l'agricoltura registra un somemrso pari al 31,1% e il commercio il 21,7%.
I dati sono stati elaborati considerando le "correzioni" statistiche sugli introiti, i costi interni delle imprese, la dissimulazione dell'attività produttiva sul lavoro non regolare, e stime indipendenti di offerta e domanda.
Dettaglio per industria: costruzioni 28,4%, tessile-abbigliamento-calzature 13,7%, alimentari 10,7%, elettricità, il gas e l'acqua (1,8%).
Dettaglio per servizi: alberghi e i pubblici esercizi 56,8%, servizi domestici 52,9%,  istruzione, sanità e altri servizi 36,8%, trasporti e comunicazioni 33,9%, commercio 32,1%; servizi alle imprese 21,5%, . credito e assicurazione 6,4%.
Naturalmente Federalberghi e anche Fipe Confcommercio ritengono i dati inattendibili.

Benigni a Sanremo: l'Inno di Mameli, ovvero la Storia d'Italia riletta col cuore

Che incanto Roberto Benigni ieri a Sanremo, dove è entrato in scena all'Ariston su un cavallo bianco sventolando il tricolore!
Col pretesto di parlare dell'Inno di Mameli ci ha restituito un sano patriottismo, un po' della dignità di un popolo che quasi invece si vergogna di sè.
Un "giullare" ha dato una lezione d'amore e di storia. Buona per tutti. Viviamo in un paese memorabile, ma ce lo siamo scordati, anzi, non lo sappiamo proprio.
L'unica celebrazione dei 150 anni d'Italia - anche se la più sbilenca - che tocca le corde del cuore.

Ecco la parte iniziale dell'intervento di Benigni...

17 feb 2011

La classifica dei peccati secondo il Monsignore

Monsignor Giacomo Babini è il vescovo emerito di Grosseto.
Lo diciamo subito per togliere ogni suspance, è lui che in merito alla manifestazione che ha portato in piazza centinaia di migliaia di donne senza vessilli di partito, ha detto (sito Pontifex.it):
“Senza mezzi termini dico che é stata una cosa politica, contro una persona, Berlusconi, e non una manifestazione per la libertà, ma quale bischerata ci vengono a dire queste; é stato un controsenso vivente, una cosa innaturale e illogica. Quello era nella maggior parte dei casi, un concentrato di abortiste, libertine e divorziste, dedite alla più  scatenata libertà sessuale e ora protestano. Ma che fanno, contestano il mondo stesso che seguono, la loro logica di vita? Capirei se fossero andate tutte in convento e agli esercizi spirituali, ma si dicono scandalizzate coloro che del corpo hanno fatto una bandiera, siamo davvero messi male… Era un corteo anti Berlusconi. Che lui ci metta del suo é chiaro, ma che queste donne facciano le verginelle oggi mi pare esorbitante ed ipocrita, una cosa che non ci sta. In quelle piazze vi erano quelle della pillola del giorno prima, del giorno dopo, del divorzio, dell'utero é mio e ora si lamentano di un gruppetto che veramente ha deciso di mettere in pratica quello che vogliono, ma siamo matti… meglio andare in campagna coi figli".
Caro Monsignor Giacomo Babini, censurando un milione di scelte con queste sue dichiarazioni lei sì ci fa una figura da bischero e da ipocrita. Intanto, con una tecnica di comunicazione vecchia come mio nonno, lei fa di tutta l’erba un fascio identificando un milione di donne con quelle che con spregio lei chiama “un concentrato di abortiste, libertine e divorziste, dedite alla più  scatenata libertà sessuale” e “quelle della pillola del giorno prima, del giorno dopo, del divorzio, dell'utero é mio”: bene o lei le conosce tutte, e non dovrebbe, oppure il suo è un misero atteggiamento pregiudizialmente e indistintamente polemico e critico nei confronti di chi non la pensa come lei.
Dando a tutte delle libertine, mignotte diciamo pure, fa confusione con i suoi desideri repressi oppure mostra segni d’età: quelle del “gruppetto che veramente ha deciso di mettere in pratica quello che vogliono”, cioè le meretrici che a suon di migliaia di euro (e non per fame certamente) hanno venduto il loro corpo, non hanno ideali e non vanno in piazza e nemmeno sul grande raccordo anulare, ma a casa di un vecchio miliardario cattolico in procinto di divorziare (le donne niente divorzio gli uomini sì?) a spillargli quattrini esercitando, loro sì, il mestiere più antico del mondo, verso il quale anche Gesù Cristo ebbe pietà e perdono... non so se il nome di Maddalena le ricorda qualcosa (appunto i segni dell’età…).
Che poi la manifestazione fosse contro la mancanza assoluta di rispetto e di ritegno morale testimoniata dalla seconda carica dello Stato, non v’è dubbio, chi l’ha nascosto?

Per peggiorare la sua situazione, il Monsignore censore se l’è presa anche con gli omosessuali. Alla domanda (veramente sciocca e servile) se sia più grave eticamente peccare in lussuria secondo natura, con donne, o con uomini, risponde:
"Certamente il secondo caso… trovo sgradevoli ed ipocrite le critiche di chi, anche in politica, segue abitudini sessuali contro natura, ossia va con uomini. Meno grave eticamente peccare seguendo la natura che contro la natura e violentarla con la omosessualità, siamo nell'eresia”.
E se così è su quale rogo ha chiesto di bruciare i preti pedofili omosessuali (omosessuali, primo peccato secondo il Monsignore, e pedofili, secondo peccato, e questo per tutti!)… perché non la ricordiamo come quotidiano e indefesso paladino vociante contro questa vigliacca ed ipocrita subdola violenza, nonostante la frequenza con la quale la pedofilia omosessuale emerge dentro la Chiesa.
“La omosessualità praticata é una forma eretica e contraria al diritto naturale, violenta la natura e rende difficile, salva la misericordia di Dio, la entrata nel Regno dei Cieli. Pertanto credo che siamo nelle mani di manipoli di moralisti a buon prezzo, da quattro soldi, pronti a giudicare gli altri  dimenticando i propri difetti. Il cattolicesimo non é moralista per nulla. Se vuole la mia, Berlusconi é molto, ma molto meno colpevole degli altri, specie di quella gente che era in piazza, un trionfo di iprocriti".
Riassumiamo quindi la “classifica peccatorum” del Monsignore, la Top Five dal basso verso l’alto, come nelle migliori hit parade:
fuori classifica - pedofilia maschile talvolta togata
5 - prostitute escort
4 – “prostitute” quotidiane: mogli, madri e sorelle
3 - divorzisti e abortisti
2 - omosessuali
1 – ipocriti (al netto di Berllusconi)

PS: bellino il sito Pontifex.it che si definisce “blog cattolico non secolarizzato” con claim “la verità è nella tradizione” (chissà se l’Inquisizione fa parte della tradizione), nella cui home page campeggiano “non secolarizzati “ banner che, come potete vedere nell’immagine, pubblicizzano siti di incontri, donne sexy etc… che potrebbero per coerenza filtrare.


16 feb 2011

Imperatore, duce, macchietta

Senza parole

















Ci sono immagini che - come ci ha insegnato la Settimana Enigmistica - si commentano da sè, sono "senza parole", "no word"s come dicono gli inglesi.
Anche il nostro paese è senza parole davanti al crepitio mediatico che avvolge lo scempio che della politica i nostri pseudo politici stanno perpetrando e dove le vicende del Premier On. Berlusconi Silvio, sono solo il punto più infimo.
Queste patetiche vicende personali, che rendono questo acclamato leader sempre più prossimo alla figura di un clown in disarmo, hanno una eco colossale all'estero dove la politica non è meno sporca che qui ma dove il limite tra indecenza e decenza ancora esiste, e chi lo passa va a casa.
Bbc, Cnn, Wall Street Journal, Le Monde, New York Times... editori "chiaramente comunisti", tutti diono la stessa cosa: Berlusconi eclissati.
Il Financial Times (il foglio della city, non un quotidiano di gossip)nell'editoriale "Arrivederci, Silvio" ha scritto parole durissime dopo la manifestazione delle donne italiane:

"Esistono poche democrazie in cui un primo ministro coinvolto in una vicenda come la suanon darebbe le dimissioni per risparmiare al proprio paese e al proprio governo le difficoltà mentre lui cerca di ripulire il suo nome in tribunale.
Ma questo non è lo stile di Berlusconi. Restando al suo posto, il premier garantisce che il nome dell'Italia continuerà a essere infangato sui media internazionali. Garantisce che la sua coalizione di centro-destra, sorretta da una fragile maggioranza, sarà distratta dai suoi compiti e incapace della vigorosa azione che sarebbe necessaria. Infine, restando al suo posto egli fa apparire l'Unione Europea sciocca e ipocrita nel dare lezioni a Egitto e Tunisia e altri paesi non europei su come dovrebbero governare se stessi, quando contiene un tale supremo esempio di malgoverno al proprio interno".
"...il suo rifiuto di fare la cosa giusta e dimettersi è niente meno che vergognoso".
Non è la coalizione che governa il problema, sebbenne costellata di opportunisti legati a doppio filo al Premier, ma il personaggio in questione, che affossa tutto, compreso il centro-destra. Un presunto imperatore, con metodi da ducetto, ma che l'opinione pubblica rende sempre più una ridicola macchietta.

14 feb 2011

L'incanto dei bambini

Islamabad (Pakistan) non è il posto in cui cresceremmo volentieri i nostri figli. Probabilmente non lo sapremmo fare. Eppure ne crescono anche là di bambini con la stessa innocenza e capacità di sognare che hanno i nostri.
Probabilmente, proprio perchè senza nulla, la loro fantasia e il loro sogno è più limpido e forte, più saturo di colori di quelli sempre più artefatti e allucinati dei nostri bambini, abituati a confondere la realtà virtuale con quella concreta.
In questa foto (Muhammed Muheisen/Associated Press - cliccala per vederla ingrandita) e in quelle del servizio pubblicato da boston.com spicca il contrarsto tra l'asperezza dei luoghi e delle miserrime condizioni di vita e gli occhi pieni di incanto dei bambini.
Sono i nostri bambini di molti decenni orsono, che abbiamo dimenticato.

13 feb 2011

Amo Zelig! - "Identità femminile" by Santanchè

Daniela Santanchè sempre più esposta e nel web oramai fa concorrenza solo allo spam. In occasione della manifestazione “Se non ora quando?” che ha visto in piazza una moltitudine di donne vere, la plasticona ne ha sparata un’altra:
 "Provo pena per queste donne costrette a dei riti umilianti per affermare la propria identità".
…quando invece con soli 5 o 6mila € potrebbero fare come lei che per darsi vaghe sembianze femminili s’è imbottita di botox.

…amo Zelig!

Amo Zelig! - "Sono solo poche radical chic"

Parlare prima, e a vanvera? Ci pensa lei, Maria Stella Gelmini, Ministro della Pubblica Istruzione, ex presidente del consiglio del comune di Desenzano del Garda fino al 2000, anno in cui fu sfiduciata per inoperosità.
Una sciocchezza che aveva l'urgenza di dire per soccorrere il suo magnanimo Sultano evidentemente, ma che la storia annota e conserverà.
 "Sono solo poche radical chic"
Si riferisce alle donne (e non solo) scese in piazza oggi in 230 città italiane e molte estere per rivendicare il rispetto della donna nell'era di Papi Berlusconi. Molte centinaia di migliaia, purtroppo per te, povera Maria Stella.

...amo Zelig!

Amo Zelig! - "Fate l'amore (a pagamento) non la guerra"

A commento della mobilitazione di centinaia di migliaia di donne italiane, senza bandiere di parte, nella odierna manifestazione di piazza "Se non ora, quando?" ecco 'un'acuta' osservazione di Francesco Storace segretario nazionale de 'La Destra':
"Le donne che scendono in piazza oggi sono figlie di quelle che nel '68 invitavano a fare l'amore e non la guerra. Oggi fanno la guerra a chi fa l'amore".
L'amore non si paga Francesco, do you know?

...amo Zelig!

12 feb 2011

Sinistra strabica

C'è una classe politica così abituata a sentirsi rappresentativa che non pare avere dubbi sul fatto che il Paese, forse, non solo non è quello che immaginano, ma neppure quello che li ha scelti anni e anni fa.
Establishment. Sempre meno rappresentativo.
E accade paradossalmente più a sinistra che a destra, dove invece, fanno i conti più facilmente avendo un sostanzioso parco elettorale a cui bastano quattro proclami, due veline, una Champions e il quizzone serale per fare una scelta in cabina elettorale.
A parte probabilmente l'elettore leghista, che invece vuole liberarsi di romaladroni-terroni-extracomunitari-diversi ma anche delle pesanti ruberie di Stato che affossano il suo benessere, costruito con un senso del lavoro spiccato.
Oggi sull'Unità Walter Veltroni dà prova di questo strabismo.
A proposito del Centocinquantesimo dell'Italia dice:
“Immaginate che effetto può fare su un ragazzo di 15 anni il dibattito assurdo che si è aperto sulla festa del 17 marzo. La festa, che pure è stata decisa per ricordare i 150 dell’Unità d’Italia, viene prima strombazzata e poi negata dentro lo stesso governo. Il valore dell’unità nazionale è importante e poi improvvisamente scompare per trasformarsi in una ricorrenza che sembra più il giorno del papà che una festa nazionale”. 
Questo è un fatto. Poi chiude:
“[…] Io credo che gli italiani nella loro grandissima maggioranza guardino al loro Paese e alla sua dimensione unitaria come ad un elemento prezioso e irrinunciabile. Per questo ritengo che non si lasceranno rovinare la festa da un governo che al posto di affrontare i problemi dell’Italia riesce solo a litigare dando, lui sì, l’idea che in fondo a questa unità si può guardare con tiepidezza, o forse addirittura non guardare per nulla”.

Caro Veltroni ti sbagli. Non esiste affatto una grandissima maggioranza attorno a questa celebrazione e alla dimensione unitaria del paese. Anzi, non ne parla quasi nessuno.
Esiste invece una amplissima disaffezione, così profonda che è passata dall’essere distacco dalla classe politica (ricordi i democristiani che votavano turandosi il naso?) ad essere disinteresse e rassegnazione per le sorti del paese o ripiegamento difensivo sui fatti e interessi propri, come unica dimensione davvero sensata, affidandosi quindi a chi localmente o a livello nazionale gli promette la libertà di coltivarseli quei fatti propri senza doversene vergognare, ma anzi vantandosene (mentre scrivo al Teatro dal Verme a Milano un inutile Giuliano Ferrara sta attaccando la dimensione morale della politica come fosse peste, celebrando il bunga-bunga come supremo atto di civiltà e libertà).
Leccapiedi e opportunisti a parte, il senso civico degli italiani è ai minimi storici. Questa è la vera forza di Berlusconi.

11 feb 2011

Palazzo di Giustizia "assediato" dai paladini della libertà!

Un bel nugolo di pensionati con una terza media di gruppo, ben integrati dalla signora Santanchè (Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, notare bene, non un attivista di parte, ma “uomo” di governo), sono scesi spontaneamente in strada ricchi di entusiasmo frammisto a rabbia per manifestare la propria solidarietà a Silvio Berlusconi (“fa bene a divertirsi”), unendo le proprie sottili e documentate ragioni in un solo alto e disperato grido di rivendicazione di libertà e giustizia, paragonabile solamente a quello lanciato a qualche migliaia di km di distanza in piazza Tahrir a Il Cairo da 1 milione di manifestanti egiziani, che hanno mandato a casa lo zio Mubarak (chissà che lacrime la nipote e l’amico suo protettore).
Silvio Berlusconi è indagato dai magistrati milanesi per concussione e prostituzione minorile ma pare che gli usuali spettatori delle seminali trramissioni televisive 'Amici' e 'Chi vuol essere milionario' abbiano lasciato precipitevolissimevolmente gli studi di Mediaset per organizzare il presidio del Pdl in Corso di Porta Vittoria a Milano, davanti cioè al Palazzo di Giustizia (pare comunque che le trasmissioni in questione non siano a rischio).
I 100 valorosi, che già la storia ha accostato ai 300 opliti spartani caduti alle Termopili, hanno scandito raffinati e acuti slogan spontanei e issato cartelli sui quali erano stampate le parole di sostegno al loro sultano televisivo.
“100 processi = 0 condanne” (c'era un pensionato per ogni processo; nel conto mancano i processi non sostenuti, le prescrizioni, i reati che per legge hanno smesso di essere tali, ma solo per motivi di spazio pare).
“Paragonare Marrazzo a Berlusconi? Quelli della sinistra sono tutti come Marrazzo, Vendola... tutti quella gente lì”… “Noi amiamo l'Italia e amiamo Belusconi e siamo positivi”(alcuni potrebbero essere anche sieropositivi con tutta quella mescolanza)
Passa una avvocatessa che gliele canta:
Andate a studiare, il sapere rende liberi, la conoscenza rende liberi"... dai 100 pensionati sguardi interdetti (casa avrà voluto dire quella lì eh? Dov’è la Santanche che ce lo chiedo, o il Gerry Scotti che le sa tutte le risposte chel lì”)
Ed eccola finalmente la Santanchè, splendida e fresca come una rosa, acuta, dama tra le dame:
“Vi piacciamo più orizzontali che verticali - rivolgendosi al giornalista -, è un luogo molto comune dei maschi italiani" che la signora non disdegna evidentemente, e qui non servono commenti. "Poi sa, se mettessi una telecamera nelle sue mutande scoprirei qualcosa che non è così meraviglioso". 
 Cosa avrà voluto dire questa letterata, questa filosofa? Il dibattito è aperto.

Questo è il video con il meglio di questo presidio davanti a Palazzo di Giustizia di Milano (clicca)

Italia, 150 anni di individualismi

E siamo al dunque. E al dunque ci scopriamo un paese lacerato. Non solo dalle liti politiche, quelle sono state sempre presenti, pesanti e penose (pensiamo agli anni di piombo).
Siamo un paese lacerato in quanto frazionato, un grande collage di individualismi non fa infatti un grande paese.
L'ultima prova sono le celebrazioni dei 150 anni dell'Unità d'Italia.
La Lega si tura il naso, nelle amministrazioni comunali in cui governa i più puri leghisti il Tricolore lo tollerano a fatica, i distinguo sono all'ordine del giorno.
Confindustria teme il danno di un giorno di stop di produzione e invita a non fermare le aziende nel giorno della celebrazione.
Ora salta fuori anche il presidente della Provincia Autonoma di Bolzano Luis Durnwalder che dichiara:
"Il gruppo linguistico tedesco non ha nulla da festeggiare. Nel 1861 l'Alto Adige non faceva parte dell'Italia e nel 1919 non ci è stato chiesto se volevamo fare parte dello Stato italiano. Per questo non parteciperò ai festeggiamenti. Gli assessori italiani sono liberi di festeggiare l'unità d'Italia, ma non in rappresentanza della Provincia autonoma".
Ci sarebbe da dare una bella pedata nel sedere a questo signore ipocrita, e non perché non ritenedosi italiano non abbia voglia di festeggiare, per questo lo comprendiamo. Ma per il fatto che si è fatto eleggere e rappresenta (con stipendio lauto immaginiamo) la provincia tutta, i suoi abitanti di lingua italiana, ladina, tedesca, e fino a prova contraria quella provincia sta in Italia. Comodamente diremmo anche, considerati i privilegi (immorali) di cui gode quel territorio. Conquistato "militarmente" ma assoggettato nel tempo a suon di denari. Tanto che non si sente da un pezzo parlare di secessione, lo fanno con più virulenza i leghisti abitanti di terre italiane davvero.
Napolitano, che è alle prese con uno dei periodi più meschini della nostra storia, risponde evidenziando che Durnwalder non può parlare a nome di una pretesa minoranza austriaca:
"Durnwalder dimentica di rappresentare anche le popolazioni di lingua italiana e ladina, e soprattutto che la stessa popolazione di lingua tedesca è italiana e tale si sente nella sua larga maggioranza".
Le guerre non mi piacciono ma è un fatto che disegnano i territori. La Savoia e l'Istria stavano in Italia una volta, oggi non più ma quel che conta è che le genti che vi abitano vivano in una società democratica e culturalmente aperta, libera.
A prescindere da questo, ci sarebbe davvero da chiedere a Durnwalder se la sua non sia una pura scelta elettorale, di proprio conto quindi, politicamente meschina perché non va certo nella direzione della inclusione delle genti e della naturale multiculturalità.
Durnwalder, un altro piccolo uomo. E restiamo lacerati e meschini.
Il 150° anniversario dell'Unità d'Italia sarà alla fine un motivo di ulteriore separazione?

10 feb 2011

Amo Zelig! - "Diritti umani violati"

Franco Frattini decide di distinguersi e tra tutti quelli che trasportano i bagagli - sempre più ingombranti - del vecchio mandrillo a capo del Governo, decide di dirla più grossa che può.
Per preservare il popò del Silvio suo, si appella ai diritti umani...
"Potremmo ricorrere alla Corte europea dei diritti dell'uomo per denunciare gli abusi sulla privacy del presidente"
...amo Zelig!

6 feb 2011

Le mutilazioni sessuali, una barbarie

Il silenzio copre barbarie che non diremmo. Vengono alla luce veri orrori, figli di ignoranza e sopraffazione, che nel terzo millennio sono insopportabili.
In Italia, ogni anno ci sono 2000-3000 bambine a rischio di essere infibulate (infibulazione: dal latino fibula, spilla). Lo denuncia Aldo Morrone che dirige Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e per il contrasto delle malattie della povertà (Inmp). Questo fenomeno in Italia interessa 30-35mila donne.
Ma nel mondo secondo l’OMS sono non meno di 135 milioni le donne e le bambine che sono state vittime di mutilazioni sessuali.

Cosa sono le mutilazioni sessuali?
Ne esistono di vario genere. Dalla circoncisione (rimozione del cappucio del clitoride), alla escissione o clitoridectomia (eliminazione del clitoride con parziale o totale escissione delle piccole labbra: questa pratica rappresenta circa l’ 80% delle mutilazioni), alla infibulazione o mutilazione faraonica (rimozione del clitoride, delle piccole labbra e delle grandi labbra), ad altre come la foratura, incisione del clitoride e/o delle labbra vaginali, la raschiatura dell’orifizio vaginale, la immissione di erbe che contraggano la vagina.
Non c’è dubbio che questa pratica sia una barbarie, una forma di violenza sulla donna che non ha alcun senso ed è inaccettabile sotto qualsiasi profilo, medico, culturale, religioso, umano soprattutto.
L’operazione è fatta anche in gruppo, come iniziazione. La bambina viene immobilizzata e tenuta a gambe stese; gliattrezzi utilizzati sono i più incredibili: forbici, rasoi o frammenti di lattine, vetro.
A mutilazione è effettuata – sovente senza anestesia - vengono applicate paste fatte di erbe, uova, cenere, letame,  latte, ritenute cicatrizzanti. L'emorragia che ne deriva è tamponata con garze o, nei casi migliori, con punti di sutura: le grandi labbra vengono ricucite con spine o filo, le gambe vengono legate fino a 40 giorni in attesa che la ferita si rimargini
Le mutilazioni molto rischiose, possono portare anche alla morte ma ancora prima determinano fortissimo dolore e shock, infezioni, taglio fortuito della vescica o dell’uretra, danni ginecologici che invalidano la riproduzione, infezioni croniche, epatiti, complicazioni durante la gestazione (bambini nati morti o con lesioni neurologiche), HIV, danni psicologici, disfunzioni sessuali, difficoltà mestruali, fistole vescico-vaginali.
Queste mutilazioni genitali femminili sono praticate spesso da altre donne, più anziane, oppure da  pseudo guaritori, talvolta da un’ostetrica o da un medico, caso questo ancora più allucinante. A seconda del luogo, sono inflitte a femmine dalla nascita all’adolescenza, generalmente bambine dai 4 agli 8anni, ma l’età media in si sta abbassando.

Amnesty International rivela che queste pratiche avvengono in 28 paesi africani. In in Somalia il 98% delle donne avrebbe subito mutilazioni genitali. Ne sono soggette però anche le genti mussulmane di Indonesia, Sri Lanka e Malesia, quelle della setta indiana dei Dahudi Bora; in Yemen, Egitto, Oman, Emirati Arabi Uniti, in Sud America in alcuni gruppi indigeni. E come detto, anche in Italia tra i gruppi di immigrati.

Perché queste pratiche?
Costumi e tradizioni (rito di iniziazione che serve per preservare il sistema tribale e l’unione sociale e politica), da identità di genere (il clitoride e le labbra sono viste come una “parte maschile” e la loro eliminazione fa spiccare la femminilità), dalla religione (un precetto religioso mussulmano, ma in effetti non esiste alcun precetto), dal mantenimento della verginità o della castità (difesa dell’onore familiare),  dall’accettazione sociale (una donna non circoncisa non può sposarsi),  dall’igiene e pulizia è sinonimo di limpidezza o pulizia e una donna non circoncisa non può manipolare cibo o acqua).

Tra nonni, Pinocchio e piccioni... che figura Berlusconi!

L'Italia a cui ripugna avere a capo del governo una persona pluri-inquisdita e dalla più che dubbbia moralità (che eufemismo!) sbotta sui blog, nei social e naturalmente per le strade.
I manifesatnti chiedono le dimissioni del Presidente del Consiglio, anche ricorrendo a messaggi ironici e aperte prese per i fondelli.
Succede anche di Arcore, sotto la dimora dei festini, dove oggi si è spinta una manifestazione di persone indignate, pacifiche e in molti casi ironiche.
Alcune delle frasi riportate su cartelli, striscioni e volantini:

- bambola gonfiabile con al collo un carttello che recita "già che ci sei metti anche me in Parlamento"
- "prima Family Day, poi Bunga-Bunga... ipocrita"
- "mio nonno va alla bocciofila"
- un anziano con i baffi e parrucca viola si propone con "donna baffuta sempre piaciuta". Perchè non approfittare infatti della generosità del Cavaliere?
- "sei il più grande bugiardo degli ultimi 128 anni (1883: Pinocchio)"
- "Se ti facessero una statua ad Arcore, noi saremmo i tuoi piccioni"

5 feb 2011

20 anni di centrosinistra in 5 minuti. Chi ci capisce è bravo!

L'unica cosa chiara è... la fine!

Amo Zelig! - "...io cerco sempre di aiutare il prossimo"

 “Mai avuto colloqui diretti con questa Ruby, è solo una ragazza che mi è stata segnalata, nulla di più. Quando mi raccontano storie tristi e commoventi io cerco sempre di aiutare il prossimo” [...] 
Il fatto è che sono uno generoso, se qualcuno mi dice che non può comprare una macchina io la regalo. Di solito regalo Mini Cooper…

...ha spiegato il Cavaliere.


...amo Zelig! 

4 feb 2011

Contagio democratico, un lenzuolo per le dimissioni

Possiamo e sappiamo immaginare una classe politica degna di essere eletta? Pulita, impegnata per gli interessi del Paese, delle maggioranze come delle minoranze?
MicroMega lancia "Contagio democratico", l'iniziativa del lenzuolo bianco. In redazione è giunta la foto che vedete a lato, un cittadino che protesta e chiede le "dimissioni" di...

Di una intera classe politica seconso me, non solo del Premier, come potremmo immaginare.
Un lenzuolo pulito quindi ad ogni balcone di quei cittadini puliti che vogliono un Paese rappresentato da persone pulite, integerrime, rispettose della Costituzione, dell'oridne democratico, della separazione dei poteri, dei cittadini deboli e delle minoranze.
Esattamente il Paese che non siamo.
Allora, vai con il lenzuolo bianco alla finestra: "Dimissioni".

I figli, la freccia lanciata nel futuro

Crescere i figli, un'impresa che da un lato affascina e coinvolge, dall'altro impegna e ci ricopre di preocupazioni.
Proteggerli, accompagnarli, spronarli, indirizzarli...

C'è una immagine bellissima tra le parole di un poeta che traccia molto bene il ruolo di un genitore. Senza mai usare il termine educare, infatti, Kahlil Gibran indica il ruolo del padre e della madre, prendendo a prestito una figura, quella dell'Arcere.
La forza del gesto che tende l'arco, lo sguardo incantato che osserva la freccia scoccata proiettarsi nell'infinito...

[...] E una donna che aveva al petto un bambino disse: Parlaci dei Figli.
I vostri figli non sono i vostri figli.
Sono i figli e le figlie della brama che la Vita ha di sé.
Essi non provengono da voi, ma per tramite vostro,
E benché stiano con voi non vi appartengono.
Potete dar loro il vostro amore ma non i vostri pensieri,
Perché essi hanno i propri pensieri.
Potete alloggiare i loro corpi ma non le loro anime,
Perché le loro anime abitano nella casa del domani, che voi non potete visitare, neppure in sogno.
Potete sforzarvi d'essere simili a loro, ma non cercate di renderli simili a voi.
Perché la vita non procede a ritroso e non perde tempo con ieri.
Voi siete gli archi dai quali i vostri figli sono lanciati come frecce viventi.
L'Arciere vede il bersaglio sul sentiero dell'infinito,
e con la Sua forza vi tende affinché le Sue frecce vadano rapide e lontane.
Fatevi tendere con gioia dalla mano dell'Arciere;
Perché se Egli ama la freccia che vola, ama ugualmente l'arco che sta saldo.

1 feb 2011

The Arcore's Nights

"...save the ass and scapp from process
and return to the Arcore's nights!
Lelemore Lelemore..."

Da Grease, nuova voce a Olivia Newton John e John Travolta: creatività geniale per questo penoso dramma italico che ruota attorno alle feste organizzate dal Premier in quel di Arcore:
Quale è la frase del remake che ti fa più sbellicare?