Con il bailamme mediatico di queste ultime settimane generato dalle tensioni politiche attorno al capo di governo Cav. On. Berlusconi Silvio, molte notizie vengono fagocitate precipitando verso dai footer dei quotidiani e rischiano di passare assolutamente inosservate.
Una di queste riguarda il fisco ci rivela o una situazione allarmante. La commissione per la riforma fiscale ha fornito dati (2005) all’Istat relativi al tema "economia non osservata e flussi finanziari", il cosiddetto “sommerso”.
Che in Italia vale attorno al 17% dell'economia. Non tutte le categorie però sono ugualki e si fanno scoperte raccapriccianti: gli "alberghi e pubblici esercizi" hanno un sommerso pari al 56,8%, maggiore del "nero" dei servizi domestici di colf e badanti (52,9%); l'agricoltura registra un somemrso pari al 31,1% e il commercio il 21,7%.
I dati sono stati elaborati considerando le "correzioni" statistiche sugli introiti, i costi interni delle imprese, la dissimulazione dell'attività produttiva sul lavoro non regolare, e stime indipendenti di offerta e domanda.
Dettaglio per industria: costruzioni 28,4%, tessile-abbigliamento-calzature 13,7%, alimentari 10,7%, elettricità, il gas e l'acqua (1,8%).
Dettaglio per servizi: alberghi e i pubblici esercizi 56,8%, servizi domestici 52,9%, istruzione, sanità e altri servizi 36,8%, trasporti e comunicazioni 33,9%, commercio 32,1%; servizi alle imprese 21,5%, . credito e assicurazione 6,4%.
Naturalmente Federalberghi e anche Fipe Confcommercio ritengono i dati inattendibili.
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