28 mag 2010

Ti voglio, donna Moplen!

Forse non tutti sanno che nel 1963 il Premio Nobel per la Chimica fu vinto da un italiano, il signor Natta, che poco tempo prima inventò una materia plastica rivoluzionaria, il Moplen.
Tramite una reazione di polimerizzazione, a partire dal propilene o dall'etilene, il Natta ottenne questa materia che per la sua resistenza meccanica e l’economicità “rivoluzionò l’industria dei materiali plastici”, dice Wikipedia, e la mia esistenza - aggiungo io.
Chi è stato bambino a cavallo tra gli Anni 60 e 70 se lo ricorderà, ‘sto Moplen, perché pubblicizzato da Gino Bramieri in Tv, a Carosello: “E mo, e mo, e mo? Moplen! Ma signora badi ben che sia fatto di Moplen”.
E cos’è il Moplen? Ce l’avete un secchio di plastica in casa? Beh, quello è Moplen. Banale oggi, sensazionale all’epoca.
Da tempo è entrato nel repertorio delle cose consuete, banali. Però basta che venga utilizzato con nuove finalità ed eccolo riaffiorare.
Forse non tutti sanno che, infatti, col Moplen e con tanta pazienza, un nuovo miracolo scientifico s’è compiuto ed ha un nome: Ângela Filgueiras dos Santos, in arte Angela Bismarchi.
La donna che avendo un nome da trujun s’è data un nome d’arte da casalinga di Brugherio per imporsi ancora più nelle cronache di mezzo mondo.
E’ lei la donna più rifatta che c’è, 38enne con 42 interventi in 15 anni, tra plastiche, liposuzioni, ricostruzioni, tagliandi. La donna che non volendo sembrare donna ha sfidato la scienza per assomigliare ad un trans di gomma, ad una bambola gonfiabile da sexy shop. Splendida, liscia che la si può (e deve, come da libretto d’istruzioni) lucidare col Fabello (lucida nuovo, lucida bello). Smussata come la New Beetle, attrezzata come un paracarro, meravigliosa e sontuosa rinascita del Moplen. Sì, il Moplen, materia sintetica sinuosa, eccitante, desiderabile, liscia, curvilinea… ebbene sì, amata e agognata nei miei più torbidi e mai confessati sogni feticistici.
Ah, Ângela dos Santos, in arte Bismarchi da Brugherio, non sai quanto t’amo per il sol fatto che hai restituito alla mia mente quelle memorie vespertine, del Carosello, col Ginone nazionale nei panni del vate casalingo del Moplen! Hai ridestato le sopite sensazioni, i sussulti che provavo al tatto nell’accarezzare secchi e vaschette colorate.
Ti adoro, così come sei: non ti deformi mai, sei leggera, sempre lucida e brillante. Ora dai compimento al mio malcelato feticismo sessuale: Ângela dos Santos, in arte Angela Bismarchi Moplen... accoppiamoci!

23 mag 2010

La tv, ignorala!

Riesco ad ignorare la tv con una nonchalance che fa invidia a qualcuno ma che ai più non è comprensibile.
Come puoi non guardarla? Non hai la parabola? Ma come... Italia1 non si vede?

La nonchalance è l'arte di fare una cosa strana come se fosse normalissima. La sostanza è farla perché ci credi.
Io credo che la tv sia uno degli elettrodomestici più dannosi e sono convinto che se ne possa tranquillamene fare a meno. Non dico di buttarla fuori di casa, potreste colpire qualcuno e procurarvi seri guai... ma se resta accesa più di un’ora al giorno mi viene da pensare.

La tv non... La tv non consente interazione, la tv non è socializzante.
Ma quel che è peggio, è il più invadente dei mezzi di comunicazione e ci vomita nell’intimità del nostro focolare domestico camionate di melmosa banalità.
In più, può portarci a sbiadire la percezione della realtà concreta, a fare del “visto in tv”, della finzione e della esagerazione, la realtà a cui ci affidiamo.
La tv come media ha una regola elementare che tende a rispettare rigorosamente: come mass media rivolge i propri messaggi ad un pubblico il più ampio possibile, e questo avviene mediando tutto, semplificando tutto, essendo convenzionale. Quanto più la soglia di comprensione critica è abbassata, tanto più i messaggi passeranno facilmente, il pubblico sarà più ampio. Se la tv riesce a sdoganare la pochezza, la volgarità, la menzogna… il gioco è fatto: se lo fanno o lo dicono in tv allora in qualche modo va bene.
La tivù può svuotare la personalità di chi vi si affida e generare un inconsapevole “rilassamento intellettivo”, chiamiamolo così.

La tv "per i bambini"?
Per i bambini – che stanno strutturando la propria personalità e sono fortemente influenzabili - la tv è un vero orco, potenzialmente almeno. Cosa vedono in tv i bambini, o meglio cosa colgono?
Esempi, esempi di vita. Vita simulata ma incredibilmente attraente. Esempi spesso negativi, spesso finti, spesso mendaci, modelli non adeguati all’età: qualche sera fa ho visto Pupo con un bambino vestito da adulto che scimmiottava i cantanti adulti, seguito da una band di bambini che facevano altrettanto. Bravi, bravissimi a suonare ma impostati su un modello che appartiene ad un’altra età.

La tv sta meglio... L’esposizione prolungata ai programmi televisivi ruba tempo al gioco e induce i bambini a ripetere schemi stereotipati che come tali inibiscono la loro creatività.

La tv sta meglio spenta.