Il processo di apprendimento è una semplificazione della realtà che ci consente di trovare la mappa per muoverci nella sfaccettata complessità della vita reale; questo processo può condurci anche a crearci degli stereotipi.
Lo stereotipo è, nell'uso moderno, la visione semplificata e largamente condivisa su un luogo, un oggetto, un avvenimento o un gruppo riconoscibile di persone accomunate da certe caratteristiche o qualità. Si tratta di un concetto astratto e schematico che può avere un significato neutrale (ad es. lo stereotipo del Natale con la neve è il caminetto acceso), positivo (la cucina francese è la più raffinata del mondo) o negativo (l'associazione tra consumo di droghe è la musica rock) e, in questo caso, rispecchia talvolta l'opinione di un gruppo sociale riguardo ad altri gruppi. Se usato in senso negativo o pregiudizievole, lo stereotipo è considerato da molti come una credenza indesiderabile che può essere cambiata tramite l'educazione e/o la familiarizzazione. (via Wikipedia).
In sostanza lo stereotipo di per sé è una chiave di lettura schematica non necessariamente negativa. Quando lo stereotipo assume connotazione negativa si converte in un pregiudizio.
Le persone che hanno pregiudizio in genere rigettano le diversità e il cambiamento, di norma mostrano ostilità denigrando o negandosi al prossimo, discriminando e violando.
Semplificare la realtà è utile ma può degenerare perché le generalizzazioni possono mutare in preconcetti, dove altre persone o altri gruppi sociali divengono il capro espiatorio dei propri disagi.
C’è però una concausa, che va oltre la dimensione strettamente individuale del pregiudizio: è la presenza di fattori socioculturali (pensiamo alle interazioni tra gruppi sociali diversi, esempio gli immigrati), che determinano avversioni e scontri e che creano poi riferimenti più estesi e schemi interpretativi generalizzati che alimentano il pregiudizio, trasformandolo in un fatto di cultura, trasmesso nel tempo.
Anche i fattori storici possono concorrere a produrre pregiudizio, pensiamo ai rancori “etnici” dei gruppi che convivevano in Bosnia e nelle regioni limitrofe o a quelli vissuti dai neri d’America.
Il pregiudizio è deleterio e pericoloso, più della ignoranza che, diceva Denis Diderot, è più vicino alla verità del pregiudizio.
Un saggio indiano dice che prima di giudicare un uomo bisogna camminare per tre lune nelle sue scarpe.
Mi piace.
Ogni vita, ogni realtà ha una sua dignità e soprattutto un suo perché.
Nessun commento:
Posta un commento