Il cosiddetto movimento Pro-vita vuole avere uno spazio nella trasmissione “Vieni con me” su Rai3 condotta da Fazio e Saviano per replicare a quanto detto recentemente dalla signora Welby e dal signor Englaro sul diritto di scelta dei malati terminali.
Perché vogliono questo spazio?
Apparentemente per difendere il diritto di quei malati di avere le cure di cui necessitano.
Questa però è una affermazione imprecisa e a livello mediatico anche pericolosa, perché nasconde il vero motivo, che è diverso. Nessuno – mi pare – neghi che i malati terminali debbano avere ogni cura necessaria se lo desiderano, cura che – al limite – non riceveranno perché lo Stato taglia le spese sanitarie.
In realtà il movimento Pro-vita vuole quello spazio (e ne ha già non poco, vista la prona disponibilità del signor Bruno Vespa e di certi media servili) perché gli urge di affermare una cosa diversa: non che i malati terminali debbano avere il diritto a ricevere quelle cure, ma che gli stessi debbano accettarle a tutti i costi, privandoli della libertà di uscire dignitosamente da una sofferenza senza fine.
Ovvero: nessuna libertà di coscienza, ma scelta imposta per cultura da altri e per legge dal governo che in quel momento strorico rappresenta una volontà di maggioranza (o presunta tale). Un conto infatti è chiedere che sia rispettata la scelta sulla propria vita senza imporre analoga visone agli altri, altro è obbligare tutti i malati terminali a condividere la propria scelta.
Chi deve infatti decidere sulla mia vita, in un senso (staccare la spina) o nell’altro (imporre sofferenza ad libitum)? La maggioranza al governo in quel momento storico, qualunque essa sia?
Nessun commento:
Posta un commento