Arrivano anche i clienti del bar, un cappuccino, una brioches, un aperitivo… il bar non chiude. Mentre la polizia e soccorritori sono al lavoro, gli avventori continuano a consumare le colazioni, a leggere il giornale. Tutto normale.
Come dire di no alla affezionata clientela che chiede una tartina e un Campari? Il business non si ferma.
Non è il passaggio di un romanzo noir, è successo questa mattina nel raffinato e storico Bar Platti nel centro di Torino, in corso Re Umberto, all' angolo di corso Vittorio Emanuele II, dove una donna di origine francese si è tolta la vita con un colpo di pistola nella toilette del locale.
I gestori del bar hanno preferito tenere il locale aperto, separando solo la parte delle toilette e proseguendo a servire ai tavoli.
Pierina Giani è la titolare e avrebbe dichiarato:
"Non ho chiuso il bar perché non mi è sembrato opportuno, si è trattato di una fatto certo grave, ma voluto dalla signora. Mi spiace molto, era una donna gentile che da anni la domenica faceva colazione da noi, si sedeva al tavolo, consumava, dava la mancia e usciva. Ma perché chiudere il bar? Aspettavo per pranzo 100 turisti in arrivo da Milano ed il locale era pieno di gente. Io devo pensare al locale, a pagare i dipendenti, e poi forse la signora avrebbe preferito questa riservatezza".Certo, un po' di riservatezza, che diamine, ma non troppa eh... mandando via tutti la riservatezza sarebbe stata eccessiva.
Aiutiamo la signora Giani a dire in sintesi quello al quale ha girato intorno:
“Cacchi suoi, mica l’ho uccisa io, io ho i miei affari e questa cosa mi disturba già, anche chiudere dovevo?”
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