5 ott 2011

Legge bavaglio, missione censura!

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"Non mi riconosco in questo testo e trovo inaccettabile che sia bastato uno schioccar di dita del premier per mandare in fumo due anni e mezzo di lavoro per cercare un accordo. Con questa modifica, tutte le intercettazioni che nel corso del tempo verranno conosciute anche dalla difesa, non solo non potranno essere pubblicate nel testo, e questo va bene, ma non se ne potrà nemmeno dare notizia".

Censura preventiva che annega qualcosa di più della verità, che resta la giudice stabilire in più gradi processuali: annega la possibilità di fare emergere fatti che sebbene valutati non rilevanti ai fini del processo, possono ben disegnare il contesto dei fatti e delle persone.
Resta il problema, naturalmente, della privacy che tuttavia non è nelle preoccupazioni di chi sta tentando da fare passare questa cosiddetta "legge bavaglio".
La frase sopra è stata pronunciata da Giulia Bongiorno di Fli, relatrice del testo, che oggi si è dimessa da questo incarico.

Cara signora Bongiorno: scopre solo ora chi è Silvio Berlusconi?

Per la cronaca in Commissione il comitato dei nove ha levato per i blog l'obbligo di rettifica che si vuole sia previsto solo per le testate giornalistiche online registrate ai sensi della legge sulla stampa.

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