Ci sono diverse cose della tavola che mi ricordano l’infanzia. Particolarmente l’autunno, che è una stagione che mi affascinava perché le prime brume e i primi freddi mi facevano venire 'voglia di casa', e che oggi mi fa venire in mente cioccolato e castagne. Erano per me i simboli dell’autunno. E due "golosità".
Il cioccolato fondente (ora scopro che il cioccolato fondente è salutare, a saperlo mi sarei abbuffato senza remore!), perché la mamma lo usava per preparare la cioccolata calda, un toccasana a merenda quando si rientrava intirizziti dal campetto dove ti eri inzuppato le ossa di freddo.
E poi le castagne, “il pane dei poveri” come diceva mia nonna che con la povertà ci aveva convissuto a lungo. Le castagne me le ricordo che scoppiettavano sulla pentola forata. Queste sono la quintessenza dell’autunno. Avevamo imparato dalla vicina a fare il Monte Bianco, si fanno bollire le castagne, si sbucciano e si passano col passaverdure, si fa una montagna e la si spolvera con cioccolato in polvere, poi la cima la si spruzza con la panna montata. Un delirio
.Adesso tornano di moda nella alimentazione, torte, gnocchi… un po’ di cose sulle qualità delle castagne si spiegano qui. Io sono per le caldarroste (e qui spiegano come farle le castagne arrosto) e una cosa gustosa è il purè di castagne.
Voi che ricordi avete di questa stagione?
Nessun commento:
Posta un commento