18 nov 2011

Mario Monti novello Robin Hood?

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Mario Monti è in una posizione privilegiata e poco invidiabile nel contempo.
In un momento quasi drammatico per la nostra economia, e di conseguenza, per il benessere e la salute pubblica, Mario Monti si trova nella poco invidiabile posizione di chi deve mettere le mani nelle tasche degli italiani imponendo loro sacrifici anche notevoli, senza avere la certezza che questo basterà a risollevare le sorti del Paese o almeno a mitigare le conseguenze di una pesante crisi che di fatto è internazionale e di sistema. Il neoliberismo e l’unione europea, infatti, lungi da tenere in equilibrio i sistemi economici dei paesi occidentali, stanno creando più grandi disparità, soprattutto nei paesi le cui economie sono ricche di contraddizioni come quella italiana (livello della spesa e debito pubblico, crescita asfittica, evasione fiscale enorme, classe politica in scacco per pesanti conflitti di interesse conclamati e sitribuiti a più livelli…).
E’ tuttavia in una situazione privilegiata poiché i problemi dell’Italia mai come ora devono essere affrontati di petto, e se saprà risolverli Monti diverrà una figura di grande rilievo per questo Paese, riuscendo dove nessuno è mai riuscito (azzeramento del debito pubblico in primis) e – soprattutto – dove mai nessuno ha voluto puntare. Nessun governo infatti ha mai agito per questi scopi e la classe politica ha attinto alle risorse del Paese per rinforzare la propria posizione, distribuendo prebende (appalti, privilegi…) in cambio di potere.
Ora tocca a Mario Monti: da dove iniziare?
Napolitano è stato accusato di “golpe” avendo indotto Berlusconi a lasciare per sostituirlo con chi non è mai stato votato da nessuno. Ma non è così. Perché Berlusconi non aveva più i numeri e da un pezzo (gli ultimi se li era comprati) ed era inviso oramai anche ai suoi, oltre che alla maggioranza degli italiani che, prima di disapprovarne le scelte politiche, inorridiscono per la moralità impalpabile del personaggio.
Ora Monti ha un compito difficilissimo. Non perché il Paese che non l’ha votato non lo vuole, tutt’altro, ma perché le sue scelte dovranno avere il voto di una composita maggioranza di opposti, nella quale ci sono anche interessi – quelli di Berlusconi ad esempio – lontanissimi da quelli del Paese.
Da dove deve iniziare Mario Monti?

Dalle "proprie" tasche e da quelle degli evasori. Ovvero deve lanciare un fortissimo messaggio di giustizia e moralità, che avrà un valore anche fortemente simbolico e gli consentirà di avere dalla sua anche chi “ha già dato e non ne ha più” nella guerra dei sacrifici. Deve intervenire sulle prebende della casta, riducendole rapidamente e significativamente, senza esitazioni. Deve anche prendere provvedimenti forti contro gli evasori fiscali.
Pensiamoci: proprio perché non l’ha eletto nessuno e non deve rispondere a questo o a quell’elettore - come avviene per i politici che non posso andare a toccare gli interessi di chi li ha votati, per sporchi o settari e personali che siano – Mario Monti ha tutta la convenienza a fare il primo mese da novello Robin Hood, per poi chiedere i sacrifici anche ai poveri cristi senza che questi lo vedano necessariamente come il “solito nemico”.
Avrebbe anche il merito - a quel punto - di ristabilire la priorità della moralità, che in Italia non si sa che sia. E così facendo probabilmente metterebbe nell’angolo quei frondisti che in Parlamento già pensano di ricattarlo con i distinguo (i padani non votano le pensioni, gli azzurri non votano l’Ici, i vendoliani non votano… etc etc).
Super parte ma un po’ ruffiano all’inizio, e la barca (forse) va.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Leggo che Berlusconi afferma che "Questo esecutivo sospende la democrazia"; poi leggo sul giornale.it che le misure di Monti non si differenziano un granchè da quelle del governo Berlusconi... (?!?!?!) giorna... listi, non è che dovreste mettetevi d'accordo col vostro capo, no? Poi qualcuno scrive che pagando l'Ici sulla prima casa ( non pagarla risulterebbe in EUROPA, una anomalia) nuocerà agli acquisti ( meno soldi= meno acquisti) . A parte che se solo ci dimezzassero i costi della CASTA (350 € a famiglia ), pageremmo quasi tutti l'ICI senza aggiungere un soldo alle spese , difficile capire che con quei soldi ci paghiamo servizi e che i servizi significano occupazione, magari per i giovani, e che quelle quattro cazzate che ci compreremmo noi con quei soldi, le possano comprare loro?