Illegalità, mancanza di rispetto. Permeano la nostra società. Anzitutto la legalità e il rispetto, degli altri, delle regole, sono un fatto culturale.
Si possono instillare questi valori? Certamente sì.
Lo sport è un buon veicolo per i bambini in questo senso. Gli esempi sono tanti e tutte le discipline sportive potenzialmente possono concorrere a insegnare questi valori, attraverso il rispetto delle regole del gioco e dell’avversario.
Un gioco poco conosciuto ma utilizzato in alcune esperienze didattiche (lo fanno a Parma al Giocampus) è Ultimate, gioco di squadra nato negli anni 60 nei campus americani. Si gioca sette contro sette e il fine è fare punto lanciando il frisbee nell’area di meta avversaria, là c’è un compagno di squadra che deve acchiapparlo. Con il frisbee in mano non ci si può spostare se non usando il piede perno, e per lanciarlo ciascun giocatore ha solo 10 secondi di tempo.
La caratteristica principale è che non c’è arbitro, a qualsiasi livello, anche nei campionati mondiali di specialità. Infatti Ultimate è arbitrato dagli stessi giocatori, che discutono brevemente se ci sono dispute.
Imparare a mettersi d’accordo con gli avversari sulle dispute che si verificano durante il gioco… è un modo per crescere, sia come sportivi che come persone.
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