4 dic 2011

Storie di crudeltà, stupidità, vigliaccheria, arrivismo, miseria

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Crudeltà, stupidità, vigliaccheria, arrivismo, miseria.  Saltano all’occhio nella home page di corriere.it.
Andiamo con ordine.
Crudeltà. Su Youtube una ragazzo inglese, forse una ragazza, sui venti anni si riprende vestito da Babbo Natale mentre coccola una gattina di pochi mesi. Poi la scena diventa agghiacciante. La gattina è un regalino, un regalino succulento per il suo pitone: gliela dà in pasto mentre riprende la scena. Naturalmente verrà preso e condannato per questo, ma gli ci vorrebbe uno psichiatra, di quelli bravi.
Stupidità (ma anche peggio). A Palermo un bambino di un anno e mezzo è ricoverato in rianimazione, ha lividi in tutto il corpo e diversi segni di bruciature ma soprattutto gli esami rilevano presenza di cocaina dalle urine. I genitori – lei disoccupata, lui impiegato - dicono che il bambino si è fatto male da solo, sono due tossicodipendenti, ma all’inizio negano anche questa evidenza. Poi il padre ammette di avere lasciato incustodito il sacchetto con la cocaina. Questa gente come può mettere al mondo figli e come si può pensare di lasciarglieli?
Vigliaccheria. A Torino una famiglia esce da un negozio di giocattoli, attraversa la strada sulle strisce pedonali e viene travolta, i corpi gettati a 30 e passa metri. Il bambino, 8 anni, muore. L’investitore fugge. A parte gli ovvi capi di imputazione di cui dovrà rispondere, non esiste anche il reato di vigliaccheria?
Arrivismo. Su The Observer Mariafrancesca Garritano rivela che una ballerina su cinque tra quelle del corpo di ballo a cui appartiene, quello prestigiosissimo della Scala di Milano, soffre di disturbi alimentari, anoressia. Sono in competizone costante sulla abilità ma anche sul peso, sul cibo: vince chi mangia meno. E sarebbe una regola. “Le conseguenze? Sette ballerine su 10 non hanno più le mestruazioni per via delle diete punitive alle quali si sottopongono. Andavo avanti con un frutto e uno yogurt al giorno, affidandomi all'adrenalina per arrivare alla fine delle prove. E molte mie colleghe venivano portate in ospedale per essere alimentate con i tubi. La Garritano denuncia ed ha 33 anni, è lì da quando ne ha 16, significa che le più giovani, ancore minorenni,  hanno genitori o complici o essenti. Autolesionistiche ambizioni.

Miseria. Kinshasa è la capitale della Repubblica Democratica del Congo, qui vivono più di 13mila bambini che vivono per strada e si guadagnano da vivere con ogni mezzo. Le ragazzine  si vendono per un dollaro o poco più; il 79% delle lucciole ha meno di 18 anni, il 6% è sotto i 12, ragazzine per lo più analfabete. La lista di soprusi è più lunga, mi fermo qui.
Di queste disperate si prende cura una piccola organizzazione, se volete dare una mano: War Child

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