Perchè siamo così poco sensibili all'infanzia?
I bambini hanno voglia di incontrarsi con altri bambini, di giocare, di usare le proprie energie, di scoprire.
Lo fanno meglio all’aperto, perché lo spazio che li accoglie è potenzialmente infinito, lo fanno meglio se non sono costantemente sorvegliati, specie quando la loro autonomia cresce. Autonomia nello spazio e nel tempo.
Autonomia di scegliere cosa fare, bighellonare anche, perché serve per recuperare energie, dare spazio ai sogni (noi però li portiamo al corso di chitarra o all’allenamento di pallavolo).
La richiesta più insistente dei miei figli è proprio questa, vedere altri bambini, ma non tra i banchi di scuola, ma in mezzo ad un prato, liberi di organizzarsi i giochi suppongo, anche se, capita l’antifona, son ben lieti anche di ospitare amici in casa…
Loro non lo sanno ma per noi non era così. L’aria gelida che mi entrava nei polmoni nei pomeriggi invernali passati a disputare interminabili partite di calcio al campetto, le chiacchierate fantastiche al muretto d’estate, le gare di automobiline per strada, le battaglie con i fusi… me le ricordo bene, mi ricordo le voci e i suoni, la stanchezza. Tutto. Tutto e con naturalezza.
Dare spazio e tempo ai bambini non è scontato oggiCi sono alcuni ostacoli che sbarrano il passo ai bambini e ci consigliano di essere sempre con loro. Dove stanno questi ostacoli? Ci sarebbe da perderci la giornata ad elencarli tutti… vediamo:
- gli spazi pubblici, che sono pensati in funzione delle esigenze degli adulti e particolarmente delle loro fide quattroruote
- la sicurezza, che va dal traffico, ai soggetti poco raccomandabili, che ci impongono di “pedinare” i bambini anche lungo tragitti minini
- la pressione che la scuola e le aspettative degli adulti sul futuro producono (sempre meno attività spontanee, più efficienza e meno riposo e spensieratezza per loro, carriere prefigurate come obiettivo primario del percorso formativo)
- sedentarietà, indotta dalla minore attività motoria
Mi rattrista pensare che le cose stiano così, però così sono. I bambini oggi non sono pienamente liberi e la struttura dei rapporti (la famiglia allargata di una volta, che cominciava dai nonni e finiva con i vicini di casa, non c’è più), gli spazi ed i tempi serrati sono una condanna. Perché è vero che i bambini e gli adolescenti hanno bisogno di crescere in libertà, ma è anche doveroso assicurare ambiente sereno e sicuro alla loro crescita. Autonomia e accompagnamento sono gli estremi tra cui navigare. Il timoniere chi è? Tenere la rotta mentre nostro figlio impara a scoprire la sua nave e il mare in cui la dirigerà è il nostro compito, che assumiamo spesso senza supporto: poco tempo, stress, mancanza di spazi…
Partire dalle esigenze dei bambini e dei giovani quando si pensa a come organizzare gli spazi ed i tempi della nostra famiglia e, più in grande, delle nostre città, penso che sia la strada per assicurare ai nostri figli una crescita. Politiche giovanili, di questo si tratterebbe… ma ogni volta che sento il termine politica ne ho così ribrezzo ahimè che mi vien voglia di pensare a tutt’altro.
Mi affaccio alla finestra e guardo fuori cercando di capire perché la gente fa i sacrifici per comperare un garage per l’auto a 20mila euro e non spende un cent per dare un luogo come si deve al futuro dei propri figli.
2 commenti:
Molta gente i bambini preferisce buttarli nella spazzatura!!
il consumismo, consuma anche il futuro dei nostri figli.
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