In realtà non smettiamo mai di giocare e, secondo alcuni la vita stessa sarebbe un lungo e intricato gioco nel quale assumiamo una parte e la cambiamo nel tempo…
E’ vero comunque che il gioco non ci abbandona mai, chi lo fa estraneo alla propria esistenza può solo declinare.
Nella nostra vita verso il primo anno compare il gioco simbolico che poi, nell’intero arco dell’infanzia, si sviluppa.
Cos’è il gioco simbolico per un bimbo? Un comportamento ludico contraddistinto dalla simulazione.
A cosa serve? Il gioco di finzione è una esperienza che favorisce la crescita perché offre al bambino l’opportunità di compiere esperienze diverse, di estendere il proprio campo di conoscenza e di azione, di sviluppare la creatività che consente al bambino di agire e intervenire sulla realtà in modo costruttivo e attivo. Consente di sviluppare il pensiero astratto perché il bambino si crea situazioni fantastiche per valicare i confini delle sue capacità di azione reali.
In sostanza il gioco nello sviluppo intellettivo della prima infanzia il gioco è la leva più importante.
Il gioco simbolico ha i suoi must: i giochi di costruzioni come il Lego o i puzzle, tutti i giochi che implicano emulazione del mondo degli adulti – i role play: facciamo finta che…), i giochi come le bambole che permettono immedesimazione e trasposizione del ruolo….
Il gioco inoltre consente al bambino di simulare situazioni altrimenti non praticabili perché per lui rischiose e rappresenta una chance di sperimentare nuove strade e spingersi nel mondo degli adulti.
Col tempo poi ci dimentichiamo di quanto il gioco sia stato importante, addirittura ci scordiamo della sua magia.
Fa parte delle imperfezioni e delle rinunce della vita umana il fatto che la nostra infanzia debba diventarci estranea e cadere nell'oblio, come un tesoro sfuggito a mani che giocavano, e precipitato in un pozzo profondo (Hermann Hesse)
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