29 gen 2012

Dialogo tra donne in crisi

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Oggi ho sentito due donne over 40 dialogare sulla condizione della donna. Anna e Simona, le chiamerò così, hanno fatto un discorso che suonava pressappoco così:

A: “Sai… noi donne siamo definitivamente cambiate. Gli uomini non l’hanno capito…”
S: “Gli uomini non ci hanno mai capito a dire il vero!”
A: “Sì ma ora stiamo messe peggio: non ci piacciamo più. Abbiamo bisogno di sembrare eternamente giovani, sempre  efficienti. E sai perché?”
S: “No, perché?”
A: “Perché prima eravamo al massimo in competizione tra noi, sai com’è… ma da un pezzo ci siamo messe a sfidare noi stesse per sfidare gli uomini!”
S: “Non ho capito…”
A: “Ma sì… tu che hai fatto? Ti sei laureata, mica ci stavi a prendere il diplomino di segretaria o a stare casa a cucinare per l'amoruccio tuo no? Bisognava diventare avvocato, commercialista, responsabile di un qualche cosa in una qualche azienda…no?”
S: “Beh, perché no?”
A: “Sì sì… chi dice di no! Io che faccio, la manager no?”
S: “Eh, e non sei contenta?”
A: “Ufficialmente sì, ma a dirla tutta un cacchio! Mi sento una vittima…”
S: “Vittima de che?”

A: “Di me stessa! Della rincorsa che ho fatto per arrivare qui, corro corro… la so sempre più lunga dei miei colleghi maschi, sennò hai voglia… o sei più brava o… e poi sempre impeccabile, e c’è la guerra delle impeccabili in ufficio, guai se non sei impeccabile!”
S: “Ahi sì, siamo vittime della società dell’immagine quello sì”
A: “…e continuiano a subire contemporaneamente le discriminazioni di sempre, lavoriamo ma dobbiamo coniugare l’impegno professionale con quello familiare, e se non hai famiglia - come te -  devi convincerti che gli obiettivi professionali sono quelli che determineranno la tua massima stima”
S: “Io il lavoro mica lo mollo per mettere su famiglia, mi son fatta un mazzo così… tu non so come fai con i figli e la casa!”
A: Come faccio… faccio, mi sbatto, mi sembra di essere Wonderwoman! La sera vado a letto, spengo il cervello e i superpoteri e amen!”
S: “Allora sto meglio io, da sola ma non devo dipendere da nessuno!”
A: “Basterebbe accettarsi…”
S: “In che senso?”
A: “Fare le scelte col cuore e non per dimostrare a se stesse o peggio agli altri che anche noi valiamo!”
S: “Eh il cuore… utopia!”
A: “No, coraggio! Una volta le donne avevano cuore e coraggio! Mia madre ce l'aveva. Poi hanno perso la bussola e sono corse dietro ai modelli maschili!”
S: “Eh, gli uomini, quelli sì… bell’esempio!”
A: “Eh allora cosa vogliamo?”


Silenzio. Io non l’ho mica capito cosa vogliono le donne. Ma quelle che non scimmiottano gli uomini le trovo molto più sinceramente… donne. E serene.

1 commento:

attilio cece ha detto...

Grazie. Da uomo ho sempre considerato ridicolo l'atteggiamento delle donne che imitano gli uomini. Voi siete migliori di noi e dovreste farci imparare, sin da piccoli, ad apprezzare la vostra forza ed il vostro coraggio. (non parlo di intelligenza poichè la vostra superiorità è oramai acclarata e solo dei mentecatti o individui in malafede non lo riconosono).