Non si tratta di voyeurismo, di macabra curiosità, di fancazzismo… si tratta di mera miseria.
Quando muoiono decine di persone e qualcuno va a farsi ritrarre per una foto ricordo sul luogo della disgrazia si tratta di questo, esponenziale miseria. Non serve convocare psicologi e sociologi, basta riflettere, e solo per pochi attimi.
Come ad Avetrana, dove frotte di curiosi si recarono in pullman per visitare i luoghi in cui fu uccisa Sarah Scazzi, così in questi giorni al Giglio decine di turisti (e mi viene da malignare: sono gli stessi?) si sono spinti fin sugli scogli del naufragio per osservare dal vivo la nave Concordia adagiata sul fondale, col suo carico di morte ancora nella pancia, per mettersi in posa e farsi una foto ricordo.
Ricordo de che?
Di quanto sono miseri!
Il naufragio è diventato "altro" che una tragedia, è essenzialmente un fatto mediatico, una proiezione cinematografica e come per un film, ecco lo spettatore incantato che viene a caccia di un souvenir, per “essere parte” dell’evento: io ci sono stato!
Miseri. Il Grande Fratello e Maria de Filippi vi aspettano in salotto, basta premere sul telecomando per tornare a vostro agio nella malintesa vita della finzione, del gossip, del nulla.
E la prossima estate, non esitate: c’è una vacanza artefatta che vi attende... sulla Costa Miseria.
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