Donna merce |
Il sesso è uno strumento, un’arma, e va usata senza troppo pudore quando serve, come grimaldello anche, per aprirsi la strada.
Indagine-shock. E’ quello che emerge dagli esiti di una ricerca promossa da UniversiNet, portale di riferimento per la preparazione ai test di ammissione alle facoltà universitarie italiane.
Il 48% dei candidati ad un posto alle facoltà a numero chiuso è disponibile ad accettare compromessi di vario tipo per ottenere l’obiettivo. In particolare, il 57% delle donne e il 39% dei maschi, che probabilmente non sono meno disinibiti, ma sanno che per loro questa strada nella realtà è assai meno percorribile.
L'esame che certifica il know-how dei diplomati che ambiscono ad entrare all’università è un ostacolo che angoscia. E dei 16.218 ragazzi e ragazze italiane che hanno partecipato alla indagine, le percentuali di aspiranti matricole pronte a vendersi sono sorprendenti.
Alla domanda “E’ più importante studiare o trovare una raccomandazione per i test di ammissione?” l'86% ha risposto che crede nella raccomandazione. Il 35% è disponibile una relazione fisica, il 15% sfrutterebbe il parente professore, il 13% si farebbe spingere dai propri genitori con amicizie determinanti, il 13% da un prete e – incredibile dictu - solo il 12% a un politico (quanto sono scaduti i politici!) e il 19% si iscriverebbe ad un partito politico, il 6% è disponibile a pagare.
Ma il dato eclatante è quel 48% dei giovani disposto a prestazioni intime, dato che solo l’ano passatp era pari al 39%. E di questi, ben il 57% (contro il 45% del 2010) delle ragazze: 6 ragazze su 10 ci starebbero col prof insomma, o chi per lui.
Significa che non vi è più alcuna barriera psicologica né morale e che il prostituirsi, di questo si tratta, è una attività ritenuta utile e consona.
L'immagine della donna, così come viene veicolata da molti media, grazie anche a clamorosi fatti di cornaca come quello noto con nome di Bunga Bunga, è ai minimi storici. I giovani sono le prime vittime.
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