18 ago 2011

La grande chance

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Luca Cordero di Montezemolo
E’ tempo di crisi economica. Crisi finanziaria ed economica, che sta accompagnando l’estate degli italiani e degli europei, ma forse sarebbe meglio dire del 20% di cittadini mondiali che detengono l’80% delle ricchezze del pianeta: gli altri non la sentono, vivono in una situazione – la povertà, anche assoluta – che rende quasi silenziosi questi passaggi a vuoto della economia mondiale.
Questa crisi, che ci deprime, ci preoccupa, è per assurdo, una grande chance, l’opportunità di aprire ad un grande cambiamento.
Le crisi economiche sono pericolose perché – la storia lo insegna – rischiano di portare ad irrigidimenti della politica, a scontri, guerre, totalitarismi. Le democrazie occidentali sono abbastanza mature per scongiurare questi pericoli?
Non ne sono sicuro, ma la domanda è: sono capaci gli uomini che governano queste democrazie di approfittare della stringente emergenza per ridefinire il perimetro e le regole dell’economie nazionali e sovranazionali?
Guardiamo alla classe politica italiana: la risposta è no! L’economia italiana non si sviluppa ma i suoi fondamentali sono abbastanza solidi, il sistema bancario pare esserlo, quello industriale anche. Quello politico no, è la tarma che nei decenni ha sfilacciato il sistema paese. Dopo lo smantellamento della classe politica della Prima Repubblica, agli uomini di stato che avevano comunque un profilo alto, si sono sostituiti gli attuali parvenu, rincalzi con istinti spartitori e famelici che nella maggior parte dei casi hanno peggiorato la situazione, mancando di un profilo politico e morale adeguato. Oltre che di conclamate capacità nell'amministrare la cosa pubblica (che non è come gestire la fabbrichetta).

Spazzarli via.
Non rimane che prendere atto che questa classe politica va cancellata, dal basso e dall’alto. Nomi nuovi, capacità nuove. Senza preclusioni di sorta. Ma partendo da pochi assunti, onestà, moralità, contegno, capacità amministrativa e soprattutto equità.
Chi ha tutte queste doti si faccia avanti.
Intanto registriamo oggi una “uscita” che vale la pena di sottolineare. Luca Cordero di Montezemolo – capitano d’industria con un reddito di 5 milioni di euro l'anno - non è certo Robin Hood ma è d’accordo con il finanziere americano Warren Buffet; dice:
"Io, ricco, sono pronto a pagare più tasse. Per ragioni di equità e solidarietà. E soprattutto per una vera lotta alla grande evasione fiscale. In cambio chiedo allo Stato di ridurre il suo perimetro d'azione e di essere più efficiente… Ma  sulla mia proposta di un'imposta una tantum sui grandi patrimoni, dai cinque ai dieci milioni l'anno, ho avvertito un assordante silenzio".

In effetti hanno taciuto tutti, associazioni delle imprese, politica. Invece è un un passaggio cruciale per ritrovare etica e valori, per mettere al centro il bene comune e non solo gli interessi.
E' vero che serve una manovra sui conti pubblici. Ce la chiede l'Europa. Dobbiamo farla. Ma ancora una volta si colpiscono i soliti noti. Invece servirebbero crescita e solidarietà, rigore ed equità...
Montezemolo, da liberista naturalmente propone la ricetta delle liberalizzazioni. 
“Poi, ma solo a quel punto, se serve un contributo da parte dei cittadini, bisogna cominciarlo a chiederlo a chi ha di più. Perché è scandaloso che lo si chieda al ceto medio, l'asse portante della nostra società, a chi paga già tutto quello che può pagare. Da qui la mia proposta sulla patrimoniale: un segnale di giusta solidarietà. Ma c'è di più. C'è che in questo modo si può cominciare a colpire la grande (dico, quella davvero grande) evasione fiscale".
Intanto Berlusconi cosa fa? Retromarcia, dopo averla proposta pensa di levare la tassa di solidarietà sui redditi siopra i 90mila €.

Che Montezemolo sia la persona giusta cui affidare l’amministrazione del Paese e che le liberalizzazioni siano il toccasana ho qualche dubbio. Però nelle parole di Montezemolo c’è una linea di coerenza e una etica che – piaccia o no – l’attuale classe politica al governo non sa nemmeno cosa sia. E il Premier per primo.
Abbiamo consegnato il paese in mano a scaltri affaristi, prìncipi delle clientele, degli intrallazzi con ogni cosca d’interesse.
Questo è il primo male del nostro Paese. Superiamo lo steccato delle posizioni, destra e sinistra, e ripartiamo dall’etica, scegliamo le persone da mandare al governo solo se ne hanno qualità da vendere. Diamoci la grande chance del cambiamento, non facciamoci ingannare dai preconcetti.
E dai soliti imbroglioni.

3 commenti:

serio ha detto...

per montezemolo,,,,,,,,,,,, l'italia ha bisogno di persone serie a governare che per principio visto che stiamo messi proprio malino,non dovrebbero prendere neanche un centesimo di stipendio,allora penso si potra' cambiare questa brutta pagina di storia della nostra amata italia.

Anonimo ha detto...

In molti festeggiano la resurrezione
d Cristo, ma per i nostri interessi dovremmo far si che risorgesse anche il Comunismo, e festeggiarne la resurrezione non una giornata ma per una settimana perché significherebbe far tornare il mondo ai vecchi equilibri che garantivano la vita tranquilla senza crisi e con la possibilità di vivere decorosamente a tutti invece con il crollo del muro di Berlino il 9 novembre 1989 questi equilibri sono saltati causando danni incalcolabili fra le file dei non ricchi che stanno rischiando seriamente di diventare poveri continuate a credere ai denigratori del Comunismo e vedrete che fine farete: A vivere di stenti.

Pinco ha detto...

Il riferimento alla caduta del Muro, qui sopra, è quanto mai opportuno, ma non tanto per la supposta "morte del comunismo" (che in effetti non è mai stato applicato nella pratica, almeno quanto non è mai stata applicata nella pratica la democrazia) quanto per la scomparsa di quell'equilibrio tra poteri contrapposti ed equivalenti che permetteva che nessuno prendesse il sopravvento, a tutto vantaggio di chi il potere non ce l'aveva. Quando lo squalo "più grande" ha tolto di mezzo l'altro, non ha avuto più freni, ed ha cominciato ad imperversare su tutti. Ora anche quel grande squalo risente degli anni, ed è sotto attacco da parte di un altro squalo ancor più grande, che per di più ha un retaggio culturale che ci è alieno oltre ogni dire. La vedo brutta.