8 ago 2011

Missili, immigrati e Padani

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Un barcone di immigrati

Un missile libico cade non distante dal una nave della Marina Militare Italiana che incrocia a 10 miglia dal suolo libico, sul quale gli insorti combattono contro il regime di Gheddafi.
I ministri degli Esteri e della Difesa italiani minimizzano.

Berlusconi, il traditore.
In realtà cosa c’è di strano? Partecipiamo alla coalizione che sta bombardando la Libia, semmai è strano che ad oggi nessuna ritorsione sia stata ancora compiuta da Gheddafi, che forse non ne ha le forze ma certo non ce la risparmierebbe.
Siamo, infatti, il paese dell’ex amico di Gheddafi, il traditore Silvio Berlusconi, fautore del trattato politico-militare con la Libia che impegna il nostro paese a versare 20 miliardi di dollari alla Libia per ben 5 anni. In cambio di cosa?
Dell’impegno della Libia a fermare e fare sparire i flussi di migranti verso le nostre coste, che drammaticamente ora continua, come le cronache riportano quotidianamente.

Padani sì ma con i soldi italiani. Quel trattato fu siglato con il placet della Lega Nord (e messo nel mirino dalle Nazioni Unite che hanno posto 92 quesiti sulle violazioni dei diritti umanitari connessi a quell’accordo), il partito secessionista – almeno a parole – che la sua battaglia contro gli immigrati la fa così pagare all’intero Paese, non alla fantomatica Padania. Con la guerra il trattato salta e i flussi riprendono, la Lega casualmente è contro l’intervento dell’Italia contro la Libia (e non si capisce anche qui come un partito che vuole rappresentare qualche regione possa esprimere le scelte di un paese da cui vorrebbe staccarsi).
Come ci riesce Umberto Bossi, che pesa il 10% dell’elettorato italiano, a condizionare il Governo in modo così pesante?
Con un ricatto, riguardante la giustizia. In cambio infatti la Lega si presta al massacro della magistratura italiana voluta dal capoccia Silvio Berlusconi, che ha un interesse personale a smontarla per difendere se stesso. Da qui le leggi anti giudici e anti processi. Di qui il contraccambio: via libera a leggi xenofobe, omofobe proposte da Bossi & C.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Federalismo? non quello di Bossi
Un Federalismo che dia vita ad un modo nuovo di amministrare
tagliando i rami secchi che producono debiti ha L’Italia.

Per rami secchi intendo i Partiti e tutto ciò che
con gli alti costi e le spartizioni con le Lobby
dissanguano il Popolo .

Un Federalismo controllato da esperti scelti dal Popolo
Che visioneranno tutte le spese di Gestione fatte da Comuni e Regioni.

Ha fine mandato il Popolo tirerà le somme
le Regioni e/i Comuni che non hanno sprecato verranno premiate dal Popolo
rieleggendo chi ha Governato.

Chi sbaglia oltre ad essere licenziato dovrà risanare i danni
Prodotti di tasca sua.
Solo cosi il POPOLO vedrà i fatti, e non vuote parole. VITTORIO
PS il Federalismo che vorrebbero ,ha conti fatti non porterebbe
Benefici al Popolo ma aggraverebbe i danni esistenti.