26 ago 2011

Sciopero dei calciatori? Chissenefrega!

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Calcio, troppo denaro
Una enorme cloaca così a cielo aperto che i miasmi arrivano dappertutto ma, stranamente, nessuno pare curarsene.
Questa è la putrida metafora del calcio italiano, ammalato di tutto e capace di rigurgitare rivendicazioni nel momento in cui il paese annaspa in una crisi economica pesantissima.
I calciatori scioperano perchéla loro associazione (AIC) non trova un accordo sul contratto collettivo con la Lega Calcio.
Sapete perché scioperano? Non vogliono gli allenamenti separati (quando un giocatore è fuori rosa; il rischio è che la preparazione e l’immagine, quindi il ricollocamento eventuale in altro club, venga pregiudicato) e non vogliono pagare la tassa di solidarietà per i super-redditi, pretendono il netto e che quindi sia pagata dai club.
E sapete chi sono quelli che scioperano? Ragazzotti poco più che ventenni, gellati, piastrati, velinati e viziati, che “lavorano” giocando allo stesso gioco che facevano in cortile da bambini, e lucrando stipendi e prebende varie che di norma un qualunque impiegato di banca, quindi non il più disperato dei lavoratori, non vedrà in tutta la sua vita. Di questa tassa di solidarietà loro non ne vogliono sapere. Sacrificio enorme! E non vogliono nemmeno pensare allo stress di riguadagnarsi il posto, hanno paura del mobbing. Ma questa puzza tanto di scusa.
Ora intervengono anche la Federazione, il Coni e il Governo, ma niente da fare: la 1ª giornata di andata del campionato 2011-2012 in calendario nei giorni di sabato 27 e domenica 28 agosto 2011 salta per sciopero dei calciatori.
Risposta: ma chissenefrega! Lasciamoli scioperare, lasciamoli a scannarsi con i loro Paperon de Paperonis. Lasciamo che scendano in piazza con i loro striscioni (se qualcuno glieli scrive) e le trombette a scandire l’urlo di indignata protesta.

Il male del calcio, si dirà, sono le partite comprate, le scommesse clandestine, il doping, gli stupefacenti, le bagasce, i bilanci squassati dai debiti, gli scudetti revocati, le squadre retrocesse o cancellate dai giudici.
Invece no, il male del calcio è la sua cultura antisportiva. Il calcio italiano (non andiamo a  guardare quello estero) è uno sport altamente corrotto nei valori e diseducativo, da domandarsi come sia possibile che ancora tanta gente lo segue: cari tifosi da gradinata (sempre meno) e da poltrona (sempre più), ma davvero non avete altre prospettive ed interessi anche in campo sportivo? Guardatevi attorno, ci sono discipline sportive in cui si può assistere ad atleti che non simulano, che giocano per passione, che lottano anche quando perdono, essendo contenti dello spettacolo e di fare parte di un ambiente sportivo sano, semplice. Che potrebbero frequentare anche i vostri figli.

5 commenti:

Domenico Maione ha detto...

Tra le motivazioni dello sciopero condotto dai giocatori non è contemplato l'ostracismo al contributo di solidarietà. Anzi, è stato più volte ribadito che se c'è da fare sacrifici in vista della recessione mondiale, anche loro, casta di privilegiati, sono ben disposti a farli. Ma questo, un ignorante populista come te non può saperlo.

tdd ha detto...

Roberto Calderoli: «Se il problema è il contributo di solidarietà lo risolviamo noi per legge». Come vedi le certezze ce le hai solo tu, uno dei tanti che - oltre ad essere un bel maleducato che insulta gratuitamente - non sente la puzza del mondo del calcio.

henry ha detto...

@domenico: mi sa che sei tu qeullo disinformato. dai un'occhiata all'editoriale della gazzetta di oggi, leggi ovunque ("I divi del pallone sono formalmente dei lavoratori dipendenti con tantissimi diritti e pochi doveri. Da qui la ritrosia a pagare l'eventuale contributo di solidarietà deciso dal governo, preferiscono che anche quello sia a totale carico dei club. - corriere.it)... devi difendere il tuo ambientino? il calcio è bello, il mondo che si è costruito attorno fa schifo.

storico sgrz ha detto...

Benedetto lo sciopero dei calciatori. Senza la droga del pallone, spazio ai veri problemi dell'Italia.

Benedire lo sciopero dei calciatori per occuparsi solo dei problemi dell'Italia

Anonimo ha detto...

x domenico: Damiano Tommasi dice oggi: "Si dice che i calciatori non hanno giocato per il contributo di solidarietà che per noi però non era un problema, ma se il Governo ha tolto questo emendamento significa che metà del problema è superato".
Se è superato significa che prima c'era. Domenico sei in ottima compagnia. buon divertimento.