Noemi, Ruby e un esercito di altre come loro. Come insegna la storia di mister Berlusconi (ora indagato per concussione e favoreggiamento di prostituzione minorile), usare una donna non è reato. Le donne non si comprano, si fanno ingaggiare da pancioni e parolai amici, e poi le si utilizzano. Questo non è solo l’artificio difensivo del vecchio drago malato, ossessionato, è qualcosa di più, è una interpretazione per tutti dei rapporti tra le persone. Chi può compra e usa tutto. Se non puoi, cerca di diventare uno che può.
Tutto questo è quasi un bene, muove anche l’economia. Quante sono le ragazze italiane, magari anche minorenni, con un paio di belle gambe e tutti gli altri “accessori” a posto? Migliaia, molte migliaia probabilmente. Una vera azienda, che avrebbe un bilancio sempre ampiamente in attivo, originato da mastrini facili facili, soprattutto lato “dare”. L’azienda modello della Generazione BBB (berlusca-bunga-bunga).
Questi anni arrotolati attorno ai guai giudiziari di mister B. stanno generando guai peggiori per il futuro del Paese: a forza di tv e giornaletti spazzatura, di cronisti e portavoce bugiardi, ben disposti a dare eco al discredito che il Capo del Governo (non l'ubriacone del bar) riversa ogni giorno contro la magistratura per delegittimarla dinnanzi alla opinione pubblica, si sta creando nei cittadini italiani una coscienza sempre più labile. In tutti, in chi mister B. già lo elegge, ma anche in chi lo tollera, in chi lo sopporta.
Un uomo sul viale del tramonto fisico, che sostiene il proprio desiderio a pasticche, la propria faccia a colpi di bisturi, la propria fedina penale a colpi di leggi. Un uomo solo con cortigiani inguaiati, spazzatura destinata alla discarica della storia, che pure regge le sorti di un Paese, sopraffatto dai propri individualismi, dal menefreghismo, dal lassismo.
Mentre si consuma il dramma di Berlusconi, a Torino si consuma il dramma di lavoratori che guadagnano in un mese un terzo di quello che Ruby avrebbe guadagnato per trascorrere una sera ad Arcore. Mentre mister B. si difende, alla fine della sua esistenza, e lascia messaggi immorali come eredità non richiesta alle future generazioni, a Mirafiori si consuma un confronto tra poveri, messi gli uni contro gli altri a decidere di che morte morire, subito o lentamente, in una azienda che ha già da tempo fatto la scelta di internazionalizzarsi sino al punto di non considerarsi più nemmeno necessariamente italiana, dopo avere succhiato per anni fondi alla nazione.
Due drammi, il primo senza speranza e che si concluderà solo il giorno dell’estremo saluto, il secondo chissà. Due storie, un solo pianto.
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