19 gen 2011

Severgnini, altro che imbarazzo!

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"Vorrei andare dai giudici, ma significherebbe legittimarli. Indagini e perquisizioni come contro i mafiosi, violata la Costituzione" (parole di uno che pensa che le indagini si possono fare solo sugli altri)
Caro Severgnini, oggi hai scritto un articolo su corriere.it ('L'immagine imbarazzata di un Paese') nel quale riporti i motivi per i quali l'Italia e gli italiani si trovano in una situazione di imbarazzo ben percepita anche all'estero.
Il Financil Times, non il Manifesto o l'ultimo dei gazzettini della nostra assopita provincia, rileva che la settima economia mondiale ha bisogno di riforme, ricordando la crisi occupazionale e il pesante debito pubblico che ci grava il futuro, e senza dimenticare la morsa nella quale vive da sempre il nostro Paese, quello della criminalità organizzata (I mean Mafia), che tendiamo a considerare quasi "arredamento" della nostra landa.
"Ma invece di soluzioni a questi problemi, gli italiani rischiano di assistere a un'altra puntata di Berlusconi-contro-giudici".
Con questa osservazione il Financil Times ci condanna al peggio, sotto sotto definendoci degli indolenti, dei meschi e dei servi.
Caro Severgnini, il periodico in questione ha ragione.

Ma non si tratta di imbarazzo.
Tu dici:
"Ecco: questo è lo spettacolo da evitare. Lo abbiamo già visto e non ne possiamo più", ed è così. 
Credo che nessun italiano, nemmeno il pacato Napolitano che deve reagire con misura, sia semplicemente imbarazzato.
Gli italiani sono schifati. Tutti, anche i meschini che appoggiano per bieco interesse o stoltezza un personaggio che forte del suo potere personale svolge un incarico, quello di Capo del Governo, senza nessun pudore, autoassolvendosi in tv e sui propri giornali e rifiutando costantemente di presentarsi da alcun giudice, definito sempre o illegittimo o nemico in malafede.
Non ci credono più nemmeno i bambini e gli idioti a queste baggianate e Berlusconi è ancora dove è solo per la combutta di interessi che sconsiglia la quasi totalità dei suoi compagni di governo a mettercisi contro, certi come sono, soprattutto quelli coinvolti non per meriti e capacità politiche, che caduto il Padrone anche i servi sarebbero cacciati a calci nel sedere.
Tu dici che esiste un drammatico confine tra imbarazzo e disgusto:
"il primo è stato superato. Il secondo, in una democrazia, non andrebbe attraversato mai. Perché è umiliante, perché è pericoloso e perché ha ragione il Financial Times: l'Italia merita di meglio".
Già, ma obietto: è già stato superato anche quello, le persone  sono assolutamente disgustate, non solo per il comportamente del Premier, ma anche per l'incapacità di tutti quei politici che non sanno reagire con veemenza a questa situazione oscena e immorale, che riduce le prime pagine dei giornali a copie di rotocalchi ispirati al gossip mentre l'economia ha crepe sempre più vistose e la gente comune sempre meno difese e più angosce quotidiane.
Siamo un popolo di papponi senza spina d'orsale?

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